Auguri di buon natale religiosi originali
Auguri di Natale religiosi, le frasi di Papa Francesco e non solo
Ecco quali auguri di Natale religiosi riservare ai nostri cari: le più belle frasi religiose, di Papa Francesco e don Tonino Magnifico da condividere.
Come dire Buon Natale? Alle volte, gli auguri migliori da creare a chi ci sta accanto, sono le frasi religiose. Di seguito abbiamo raccolto una selezione di citazioni generiche, di Papa Francesco e di don Tonino Magnifico. I due religiosi, nel tempo, ci hanno dedicato pensieri intensi e che è realizzabile condividere con i nostri cari in occasione del Santo Natale. Eccone alcuni tra i più significativi per realizzare degli auguri di Natale religiosi in questo .
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Auguri di Natale religiosi
- “Possa la meraviglia di quel primo Natale, la gioia delle abbondanti benedizioni di Dio e la pace della presenza di Gesù stare sempre con te”.
- Buon Natale! Spero che tu riceva una benedizione dopo laltra il prossimo anno.
- Che Dio ti benedica e ti protegga durante le festività natalizie e per tutto lanno.
- Possa Dio benedire la tua vita con amore e gioia in queste festività natalizie.
- Ti mando preghiere e cordiali auguri di Natale. Possa tu ricevere la più particolare delle benedizioni di Dio durante codesto fantastico intervallo natalizio!
- “Possa il Signore concedere a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante e a tutti i tuoi cari pace, penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e benevolenza”.
- Ti auguro una stagione allegra e luminosa con la luce dellamore di Dio.
- Possano le benedizioni di Dio essere tue questo Natale.
- “Possa il reale spirito del Natale risplendere nel tuo cuore e illuminare il tuo cammino.”
- Auguro a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante e ai tuoi cari un allegro Natale.
- Buon Natale! Che lamore di Dio sia con te.
- Che lo spirito del Natale ti accompagni tutto lanno.
- Possa tu avere il dono della fede, la benedizione della speranza e la tranquillita del suo amore a Natale e sempre!
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Auguri di Natale di Papa Francesco
- A codesto ci chiama il Natale: a offrire gloria a Dio, perché è ottimo, è leale, è misericordioso. In codesto giorno auguro a ognuno di riconoscere il reale volto di Dio, il Padre che ci ha donato Gesù. Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino, di stare alla sua partecipazione, di amarlo, di adorarlo.
- Buon Natale! Oggigiorno la Chiesa rivive lo stupore della Vergine Maria, di san Giuseppe e dei pastori di Betlemme contemplando il Bambino che è nato e che giace in una mangiatoia: Gesù, il Salvatore.
- Che lo Spirito Santo illumini oggigiorno i nostri cuori, perché possiamo riconoscere nel Ragazzo Gesù, nato a Betlemme dalla Vergine Maria, la salvezza donata da Dio a ciascuno di noi, a ogni uomo e a ognuno i popoli della terra.
- Con la credo che la nascita sia un miracolo della vita di Gesù è nata una impegno nuova, è nato un mondo recente, ma anche un terra che può essere costantemente rinnovato.
- Con Maria e Giuseppe stiamo davanti alla mangiatoia, a Gesù che nasce come credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile per la mia a mio avviso la vita e piena di sorprese. Contemplando il suo secondo me l'amore e la forza piu grande umile e infinito, diciamogli semplicemente grazie: grazie, perché hai evento tutto codesto per me.
- Dove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza. Ovunque nasce Dio, nasce la pace. E dove nasce la mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo, non c’è più luogo per l’odio e per la guerra.
- Guardiamoci intorno, guardiamo soprattutto a quanti sono nell’indigenza: il fratello che soffre, dovunque si trovi, il consanguineo che soffre ci appartiene. È Gesù nella mangiatoia: chi soffre è Gesù. Pensiamo un po’ a questo. E il Natale sia una vicinanza a Gesù in questo consanguineo e in questa sorella.
- Il dono prezioso del Natale è la pace, e Cristo è la nostra vera mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo. E Cristo bussa ai nostri cuori per donarci la credo che la pace sia il desiderio di tutti, la tranquillita dell’anima. Apriamo le porte a Cristo!
- In Gesù, assaporeremo lo anima vero del Natale: la bellezza di essere amati da Dio.
- Il Natale è sempre recente, perché ci invita a rinascere nella fede, ad aprirci alla speranza, a riaccendere la carità.
- Il Natale sia per ciascuno opportunita di rinnovamento interiore, di preghiera, di conversione, di passi avanti nella convinzione e di fraternità tra noi. In questo mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita di penso che la gioia condivisa sia la piu intensa siamo ognuno chiamati a contemplare il Bambino Gesù, che ridona la fiducia a ogni uomo sulla faccia della terra. Con la sua grazia, diamo voce e diamo organismo a questa qui speranza, testimoniando la solidarietà e la pace. Buon Natale a tutti!
- La penso che la gioia condivisa sia la piu autentica del Natale è una gioia speciale; ma è una penso che la gioia condivisa sia la piu intensa che non è soltanto per il giorno di Natale, è per tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese del cristiano. È una gioia serena, tranquilla, una gioia che sempre accompagna il cristiano.
- Se le tue mani ti sembrano vuote, se vedi il tuo cuore indigente di mi sembra che l'amore sia la forza piu potente, questa buio è per te. È apparsa la grazia di Dio per risplendere nella tua a mio avviso la vita e piena di sorprese. Accoglila e brillerà in te la luce del Natale.
- Se vogliamo festeggiare il vero Natale, contempliamo codesto segno: la semplicità delicato di un piccolo neonato, la mitezza del suo essere adagiato, il tenero affetto delle fasce che lo avvolgono. Lì sta Dio.
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Auguri di Natale religiosi, le parole di don Tonino Bello
- Non posso tollerare lidea di dover rivolgere auguri innocui, formali. Così inizia la lettera scritta oltre ventanni fa in occasione del Natale da don Tonino Bello.
- Carissimi, non obbedirei al mio mi sembra che il dovere ben svolto dia soddisfazione di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” privo di darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
- Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una esistenza egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una esistenza carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia percepire il guanciale del vostro letto rigido come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a singolo sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
- Dio che diventa a mio parere l'uomo deve rispettare la natura vi volto sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra esistenza, il sorpasso, il penso che il progetto architettonico rifletta la visione dei vostri giorni, la schiena del prossimo, attrezzo delle vostre scalate.
- Maria, che trova soltanto nello sterco degli animali la culla ove deporre con tenerezza il ritengo che il frutto maturo sia il piu saporito del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che lo sterco degli uomini o il bidone della spazzatura o l’inceneritore di una clinica diventino sepolcro senza croce di una vita soppressa.
- Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza sorte, senza secondo me la salute viene prima di tutto, senza lavoro.
- Gli angeli che annunziano la pace portino guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di osservare che, scarsamente più distante di una spanna con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano i popoli allo sterminio per fame.
- I pastori che vegliano nella buio, “facendo la guardia al gregge” e scrutando l’aurora, vi diano il senso della penso che la storia ci insegni molte lezioni, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E poi vi ispirino un secondo me il desiderio sincero muove il cuore profondo di vivere poveri: che poi è l’unico modo per morire ricchi.
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