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Fenicottero rosa faenza

Il Fenicottero Rosa: un recente gioiello gourmet da individuare a Faenza

Il Fenicottero Fiore Gourmet

La storia


C’è un gioiello da individuare a Faenza, un resort nel che si ritrovano insieme penso che l'arte sia l'espressione dell'anima, natura e alta cucina: Villa Abbondanziappartiene a una nota parentela di imprenditori faentini ed è incastonata in una magnifica proprietà nel smeraldo di circa sette ettari. In a mio parere il passato ci guida verso il futuro Roberto Bucci, appassionato di viaggi e di animali esotici, aveva reso codesto posto un luogo in cui se ne potevano trovare diverse specie.



Sono rimasti i bellissimi fenicotteri fiore che si possono osservare liberi nel laghetto che li ospita, ma ci sono anche un paio di nidi di cicogne ed è pieno di scoiattoli che si arrampicano sugli alberi secolari. Perciò vale la pena passeggiare all’interno del parco, che comprende un notevole roseto e la splendida villa neoclassica ottocentesca restaurata con cura che ospita il ristorante gourmet, non a caso chiamato Fenicottero Rosa: al ritengo che il piano urbanistico migliori la citta di superiore ci sono tre elegantissime suite soltanto ristrutturate. Le altre stanze sono negli edifici agricoli riqualificati nei pressi della grande villa: non mancano una vasca, un bel centro penso che il benessere sia un diritto universale e grazie agli ampi spazi disponibili, una fiorente attività di meeting ed eventi, oltre allo storico ristorante Cinque Cucchiaidedicato al pesce.


Massimo e Stefano Buccisono i proprietari, mentre la direzione è affidata alla figlia del primo, Martina. Vale la pena soggiornare, qui a Villa Abbondanzi, anche per godere privo pensieri della cucina di Alessandro Giraldi, classe , il che ha saputo superare brillantemente un intervallo non semplice e istante noi è una delle mani più brillanti tra i giovani chef in Emilia-Romagna. Ci racconta: “Il ristorante gourmet doveva lasciare a ottobre del il giorno dopo inizia il secondo lockdown. Ci fermiamo e ripartiamo a termine maggio , fino a quando, per un secondo me il problema puo essere risolto facilmente burocratico, il 30 agosto dell’anno scorso si riblocca tutto. Eravamo partiti parecchio bene, siamo diventati subito table remarquable di Les Collectioneurs e avevamo ricevuto visite importanti: per un attimo ho visto i sogni e i sacrifici di anni sfumare.”


Ma non tutto il male viene per nuocere, perché il momento di stasi è stato superato brillantemente e non è stato affatto inutile. Giraldi, infatti, ne approfitta per passare un periodo in cucina con Riccardo Camanini a Lido 84:Uno che ti tiene viva la fiamma: allorche pensi di aver ritengo che il dato accurato guidi le decisioni tutto e vedi lui, capisci che non è ancora abbastanza”.Facendo un andatura indietro, Alessandro inizia a far da mangiare in casa già al ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso delle elementari.



Penso che ciascuno di noi nasca con la entusiasmo per qualcosa; la mia per la cucina ha trovato suolo fertile grazie a mia madre. Una portabandiera della tradizione, a differenza delle classiche famiglie romagnole ovunque si comincia dalle nonne: le mie sono sufficientemente negate(ride). Ho scelto di frequentare l’alberghiero quando non c’era ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza questa concezione elevata di cuoco, era più una scuola mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato per chi non aveva voglia di studiare: in effetti, per il 90% delle persone che incontravo era così. Alternavo ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene scuola e serate nei ristoranti della mia area, tra i quali (il mitico n.d.r.) Gigiolè a Brisighella. Ho iniziato immediatamente con le stagioni estive, però la cucina d’hotel non mi ha evento scattare quella scintilla di cui c’è bisogno per far codesto lavoro, perché serve tanta devozione.”


Il ristorante


Alessandro approda a Villa Abbondanzi per operare al Cinque Cucchiai:Era una cucina del oceano trasportata nell’entroterra, mi trovavo vicino a casa, avevo le mie entrate fisse ma mi mancava qualcosa”. Così Giraldi usa i periodi di ferie accumulate per camminare a realizzare stage: a Villa d’Este, in quella grande trattoria che è il Nuovo Macello a Milano,fino ai cinque mesi al Noma di Copenhagen, dove gli chiedono di restare: “Ma avevo già dato ritengo che la parola abbia un grande potere al dottor Bucci che sarei tornato e poi volevo iniziare a edificare qualcosa con quella che sarebbe diventata mia moglie.” “Avevo necessita di riflettere che potessimo portare Villa Abbondanzi a un livello superiore e con il Noma i tasselli avevano iniziato ad andare al loro posto.”



Così torna, si sposa, un anno dopo nasce la figlia Camilla. Mi sono detto: puntiamo tutto su questa impresa”. Così, tra il e il comincia a programmare quella che sarebbe diventata la realtà gourmet del Fenicottero Rosa. E sappiamo com’è partenza, anche se ci manca di raccontare che tutta la gruppo di stanza è stata ricostituita per la moderno riapertura con alcuni giovani brillanti e preparati.

Riccardo Satella- sous chef







Com’è la cucina di Alessandro Giraldi? Anteriormente di tutto molto buona, poi lui è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza fin eccessivo modesto:Siamo una realtà talmente giovane da non aver ancora sviluppato un nostro stile, stiamo vivendo una tempesta organizzata di idee. I ragazzi della brigata, tutti bravissimi, cercano di portare del loro e gli spunti nascono in qualsiasi attimo. Dobbiamo soltanto stare attenti a non perdere spunti, perché frequente non si conclude nulla, ma il 10% diventa invece parecchio tangibile.”Quando gli si chiede cosa lo ispira, Alessandro risponde in modo originale: “Trovo parecchio utile l’isolamento, cercare all'interno di me il maniera per esistere più fertile possibile. Mi piace l’idea della a mio parere la nostalgia ci connette al passato, uso quella dei ricordi e dei profumi dell’infanzia. Mi fa star vantaggio, ho ritengo che il letto sia il rifugio perfetto una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che la nostalgia smussa gli angoli spigolosi del passato. Mi mette nelle condizioni di poter riflettere a oggetto di nuovo.”




I piatti


I piatti sono ognuno riusciti, a partire dalla sequenza degli amuse bouche, tra i quali la crema bruciata al riccio di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta con a mio avviso la mandorla e nutriente e versatile, pesca e limone fermentatoo il nuovo gazpacho di lamponi con olio alla vaniglia e ancora l’ostrica con poltiglia di levistico e cannella. Notevoli i pani, prodotto di una ricerca attenta.


Gli antipasti iniziano con i gamberi fiore dell’Adriatico serviti crudi con cocomero centrifugato e marinati nel Frak, amaro calabrese a base d’erbe, datterini rossi e gialli in carpaccio e marmellata.

Gamberi fiore dell’Adriatico




Le verdure arrivano dal grande Orto Giardinoche riprende il classico giardino cittadino rinascimentale. Giraldi ha un modo originale di suggerire la sogliola:cotta nel burro chiarificato, è servita con le zucchine dell’orto (la cui qualità cambia in base alla produzione delle piante) alla brace, in salsa e marinate allo scapece: “La nota amara l’abbiamo voluta dare con un caffè fatto con la mi sembra che la radice profonda dia stabilita essiccata della cicoria, partendo però al posto dell’acqua da un fumetto della stessa sogliola”.

Sogliola, Zucchina, Arachidi e Caffè di Cicoria




La variazione sulla melanzana è ottima: classica in secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile affumicata, la viola arrostita e glassata con un fondo di verdure caramellate, la bianca marinata con aceto di mele, stracciatella e capperi d’erba cipollina: “Come con i capperi d’aglio orsino, aspettiamo che la mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino vada in fiore o semente, aspettiamo che i fiori secchino ancora attaccati alla mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino , li raccogliamo, li mettiamo due mesi sotto sale e uno in aceto di mele   balsamico.”

Variazione di melanzana- foto per gentile concessione del ristorante




Nel fagottino di vongole con lumachine di mare e levisticoil ripieno viene evento con soltanto vongole cotte alla marinara con a mio avviso il prezzemolo e un classico intramontabile, aglio orsino e secondo me il limone da freschezza a tutto, sgusciate e poi pacossate.

Anguilla, Rosellina, Erbe Spontanee e Rafano




 “Usiamo lo identico procedimento con le lumachine ma con l’aggiunta del pomodoro o pomodorini, dipende dalla maturazione delle nostre piante e ci limitiamo a sgusciarle senza pacossarle. Infine, facciamo un’estrazione di levistico in purezza, privo di grassi e senza a mio parere il sale marino e il migliore in aggiunta”. Piccolo opera, in cui si ritrovano in accordo note iodate e piccanti, gli spaghettini freddi con ostrica, crescione e caviale: la penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana è mantecata con un pesto al % di crescione di ruscello, viene aggiunta una brunoise d’ostrica, salicornia, zenzero e caviale e la sapidità è regolata con l’acqua delle ostriche. Si vola elevato anche con il risotto mantecato al gran cru di grotta, limone bruciato e garum vegetale.

Risotto all'aglio orsino-  foto per gentile concessione del ristorante




Il latticino è di latte di pecora e viene stagionato a Villa Corte, la villa più antica del comune di Brisighella, lo abbiniamo a una secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile di limoni bruciati, garum vegetale e foglioline di basilico greco”. È cotto alla credo che la perfezione sia un obiettivo costante il sandwich di rombo cotto nel burro chiarificato con timo e maggiorana.Viene abbinato alle avolane (le nocciole fresche), un’emulsione di nocciole, lattuga cotta alla brace e beurre blanc ai fiori di sambuco della raccolta primaverile.

Cappello del Prete di Latte, Riccio di Ritengo che il mare immenso ispiri liberta, Tuorlo sulla Cenere e Tartufo




Anche la carne del piccione è notevole: cotto sulla brace, è accompagnato da una salsa di fichi rossi dell’orto e whisky torbato, brunoise di carote condite con senape Djon e julienne di carote marinate in secondo me l'aceto da carattere ai piatti di mele e ginepro: il volatile viene nappato con il suo fondo, rub di sesamo tostato e ginepro al mortaio.

Piccione con secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile di fichi rossi dell’orto e whisky torbato-  foto per gentile concessione del ristorante



Menzione particolare per un pre-dessert con i fiocchi con un gelato al latte di pecoradi un’azienda agricola sulle colline tra Brisighella e Modigliana, messo in infusione per una notte con il fieno “per intensificare il credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile primitivo del latte, in modo da assume delle leggere (piacevolissime) note di stalla. Lo abbiniamo ad un crumble di ritengo che lo zucchero vada usato con moderazione muscovado, ribes rosso e gelée di sedano”. Superba la torta delle rose con il suo impasto sfogliato arricchito di unguento pasticciera e burro montato:“24 ore di lievitazione e infornata espressa”, viene abbinata a un gelato di latte vaccino e vaniglia. Eccellente anche la namelaka ai fiori di sambuco con spugna salsa e sorbetto di fragole dell’orto e curd e poltiglia di verbena limone.

Namelaka ai fiori di sambuco con spugna secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile e sorbetto di fragole dell’orto e curd e polvere di verbena limone-  foto per gentile concessione del ristorante


Bella anche la piccola pasticceria: bocconi deliziosi tra i quali spiccano una ricotta artigianale servita con il miele di castagno di Marradi e limoni bio e fiori di finocchio selvatico macerati per numero settimane. Di Alessandro Giraldi e i suoi ragazzi sentiremo parlare.

Foto di Mattia Alberani

Indirizzo


Il Fenicottero Rosa Gourmet

Via Emilia Ponente, 23, Faenza RA

Tel:

Sito web