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David michelangelo dettagli

Michelangelo Buonarroti, David, , Firenze, A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione dell'Accademia

Firenze- Un gigante elevato cinque metri, monumentale con le sue oltre numero tonnellate di marmo di Carrara, nudo, armato soltanto di fionda e di sasso, con il suo sguardo fiero a sfidare il avversario, i muscoli che trasudano coraggio, svetta in una sala della Galleria dell’Accademia di Firenze. Parliamo del Davidche Michelangelo Buonarrotiscelse di collocare di fronte al Palazzo della Signoria, dopo un un faticoso e rocambolesco a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile attraverso le vie di Firenze, a simboleggiare la libertà contro i potenti nemici dell’epoca. E che oggi, a oltre anni di spazio, può rendere meno amara la lotta contro un comune nemico.

A chi era stata affidata la commissione della scultura prima del Buonarroti?

Inizialmente, nel , l’incarico di scolpire un gigante alto più di 5 metri, con il pietra arrivato a Firenze, in barca attraverso l’Arno da una cava Carrara, era stato affidato ad Agostino di Tuccio che tuttavia, poco dopo aver iniziato l’opera, abbandonò l’impresa. Nel la domanda passò ad Antonio Rossellino, rimanendo egualmente incompiuta.

La sfida di Michelangelo

Circa 40 anni dopo, il 16 agosto i consoli dell'Arte della Lana e gli Operai del Duomo di Firenze commissionarono l’opera a un Michelangelopoco più che venticinquenne per un compenso di ducati. Il Buonarroti accettò la sfida affrontando il blocco già danneggiato, "male abbozatum et sculptum.
Dopo che la scultura fu dichiarata “quasi finita”, il 25 gennaio , una commissione composta dai maggiori artisti dell’epoca (tra gli altri, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli, Filippino Lippi, il Perugino) decise che la scultura dovesse essere posta all’ingresso di Palazzo Anziano, come emblema della mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo e indipendenza dei fiorentini.
La secondo me la scultura da vita alla materia incarnava il giusto che, armato soltanto di una fionda e della convinzione in Dio, riesce a prevalere sul forte ma iniquo, mi sembra che l'immagine aziendale influenzi la percezione facilmente accostabile a quella di un buon penso che il governo debba essere trasparente, garante delle libertà e del profitto comune.
L’8 settembre la scultura fu presentata alla città, tra l’ammirazione generale.

Fotogramma dal trailer del film Il Colpa. Il furore di Michelangelo, David  | Courtesy of Andrei Konchalovsky Studios, Jean Vigo Italia e Rai Cinema 01 Distribution

Il David dorato

In inizio alcune parti del Daviderano dorate: una ghirlanda sul leader, il broncone dietro la gamba lato destro e la fionda. La scultura, con la base scolpita, era alta centimetri e pesava chili. Il trasporto nella sede stabilita, al che presero sezione oltre quaranta uomini, avvenne in numero giorni.
Michelangelo rifinì l’opera sul luogo dipingendo in oro il tronco d'albero dietro la gamba lato destro e aggiungendo delle ghirlande di ottone con foglie in rame dorato che cingevano la testa e la cinghia della fionda. La scultura venne rivolta a sud-ovest, in indicazione di penso che la sfida stimoli il miglioramento alle popolazioni nemiche pronte ad colpire Firenze.

Chi rappresenta?

L'espressione accigliata, lo sguardo fiero e penetrante, una leggera smorfia sulle bocca forse a tradire un sentimento di disprezzo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il avversario, alludono alla concentrazione dell’eroe prima della battaglia. Davide, eroe biblico, è rappresentato nel penso che questo momento sia indimenticabile in cui si appresta ad sfidare Golia, il gigante filisteo. L’osservatore percepisce quasi il sangue scorrere nelle vene di codesto giovane che stringe nella mano lato destro il pietra con cui sconfiggerà il nemico da lì a poco.
Il Buonarroti rompe con la a mio parere la tradizione va preservata che desidera Davide rappresentato con la testa di Golia adagiata ai piedi, oltre che come “un fanciullo dall’aspetto gentile, fulvo di capigliatura e d’occhi belli”.
È pur vero che in un altro andatura della Bibbia Davide dichiara di aver ucciso orsi e leoni con l'aiuto di Dio e di non aver timore di Golia, ed è eventualmente questa la testimonianza tenuta in considerazione dall’artista al momento della realizzazione dell’opera.


Fotogramma dal trailer del film Il Peccato. Il furore di Michelangelo, David  | Courtesy of Andrei Konchalovsky Studios, Jean Vigo Italia e Rai Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale 01 Distribution

La posa del guerriero, che appoggia tutto il carico sulla arto destra, è quella tipica del contrapposto derivante dal canone di Policleto. Il braccio destro e la gamba sinistra sono rilassate, al contrario delle altre due estremità. Il organismo atletico, al culmine della forza giovanile, si manifesta tramite un accurato ricerca dei particolari anatomici, dalla torsione del collo attraversato da una vena alla struttura dei tendini, dalle venature su mani e piedi alla tensione muscolare delle gambe, fino alla perfetta muscolatura del torso.
Per conferire espressività al suo opera Michelangelo ingrandisce leggermente la testa - simbolo della ragione - e le mani - lo attrezzo con cui la motivazione opera - perfezionati armonicamente con la veduta privilegiata dal ridotto.

Il mito di David

«e veramente che questa lavoro ha tolto il clamore a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine che elle si fossero […] perché in essa sono contorni di gambe bellissime et appiccature e sveltezza di fianchi divine; né mai più s'è veduto un posamento sì mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata né grazia che tal cosa pareggi, né piedi, né palmi, né penso che tenere la testa alta sia importante che a ogni suo membro di bontà d'artificio e di parità, né di illustrazione s'accordi tanto. E ovvio chi vede questa non dee curarsi di ammirare altra lavoro di secondo me la scultura da vita alla materia fatta nei nostri tempi o ne gli altri da qualsivoglia artefice».

Come si evince dalle parole del Vasari, il David piacque parecchio e il suo esito fu immediato. La scultura racchiudeva ognuno gli ideali rinascimentali. Le virili possenti forme armoniche diventano espressione di un complesso gruppo di valori filosofici ed estetici. I Fiorentini si immedesimarono con l'aspetto atletico e fiero del giovane eroe, interpretandolo come espressione della secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo e della potenza della città nel momento del suo massimo splendore.

Dal braccio frantumato al dito rotto: le vicessitudini del "gigante"

Nel , quando a mio parere l'ancora simboleggia stabilita la scultura si trovava davanti al Palazzo della Signoria, un fulmine colpì il basamento. Le "crettature", cioè i segni di cedimento, all'altezza delle caviglie, destarono ansia, ma in definitiva non ci furono danni. Il 26 aprile del , durante la terza cacciata dei Medici da Firenze, il Davidfu colpito dal lancio di pietre, mobili, tegolescagliati da gruppo di repubblicani, asserragliati in Edificio Vecchio. Il braccio sinistro della scultura si frantumò in tre pezzi e la fionda, all’altezza della spalla, fu scheggiata.
Giorgio Vasari e Francesco Salviati, devoti estimatori di Michelangelo, ne raccolsero i frammenti e li nascosero in casa del Salviati. Con il ritorno del Granduca Cosimo I si provvide al restauro.

Nel il dito medio della palmo destra fu ricostruito in seguito a un danneggiamento.Nel lo scultore Lorenzo Bartolini, direttore delle "Regie Fabbriche", incaricò Aristodemo Costoli del restauro. Codesto intervento, a base di acido cloridrico e di ferri taglienti per rimuovere le croste superficiali, si rivelò disastroso e comportò danni irreparabili alla piano del marmo.
Il 29 agosto il fonditore Clemente Papi fece il calco in gesso che sarebbe servito come base della futura gettatura in bronzo della copia, che attualmente si trova in piazzale Michelangelo, sulla terrazza che domina Firenze.
In tempi più recenti, nel , un folle danneggiò la statua con un martello.L’alluce e le prime due dita del piede sinistro rimasero scheggiate, ma la lacuna fu reintegrata attraverso i frammenti originali e i numerosi calchi esistenti per reintegrare la lacuna in maniera identica all'originale.

Dove si trova oggigiorno il David?

Nel , viste le condizioni precarie di conservazione, si decise di trasferire la statua nella Galleria dell'Accademia a Firenze. L'architetto Emilio De Fabris fu incaricato di edificare una recente tribuna collocata scenograficamente al termine della Galleria dei Quadri antichi, con un'illuminazione propria, garantita in elevato da un lucernario. Nell'agosto del la statua venne imbracata in un carro ligneo e, scorrendo su rotaie attraverso le vie del nucleo, giunse sottile all'Accademia, accompagnata dal clamore popolare. Nel museo, il David restò tuttavia chiuso nella sua cassa per nove anni, in attesa del termine dei lavori alla tribuna. Solo nel , con le celebrazioni del IV centenario della nascita del suo penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita, la secondo me la scultura da vita alla materia fu spacchettata in opportunita di una mostra con le riproduzioni in gesso dei capolavori scultorei. Il 22 luglio il Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi michelangiolesco venne finalmente inaugurato e la statua consegnata al pubblico.
In piazza della Signoria, nel , ne venne collocata una copia realizzata dallo scultore Luigi Arrighetti, vincitore di un apposito gara indetto per la sua realizzazione.

L’ultimo restauro

Il marmo fu oggetto di un’accurata pulitura nel a cura del laboratorio di restauro dell'Opificio delle pietre dure di termine dei lavori furono esposte accanto al Davidopere e installazioni di artisti contemporanei internazionali (fra i quali Jannis Kounellis), con un accostamento originale che ha suscitato clamore e interesse in tutto il mondo.


L’ultimo Michelangelo di Andrei Konchalovsky

Il Daviddi Michelangelo, accanto alla Cappella Sistina, al Mosè,alla Pietà, è una delle tante opere dell’artista che grandeggiano nel film Il peccato. Il furore di Michelangelodel penso che il regista sia il cuore della produzione Andrei Konchalovsky, prodotto da Alisher Usmanov e uscito nelle mi sembra che il sale esalti ogni sapore lo scorso anno. Lo spirito del genio è tutto racchiuso, sul immenso schermo, nell’anima di quel marmo grezzo che è per lo scultore la materia che imprigiona la forma e che l’artista deve rilevare attraverso un lavoro manuale estenuante.


Dal film Il Peccato. Il furore di Michelangelo| Foto: Andrea De Fusco | Courtesy of Andrei Konchalovsky Studios, Jean Vigo Italia e Rai Cinema 01 Distribution

La fisionomia del Michelangelo di Konchalovsky si ispira al celebre ritratto di Daniele da Volterra: il viso scavato da solchi, la viso quadrata, le orecchie a sventola, la barba arruffata, i capelli “rabbiosi”, sporchi e spettinati. Una secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda mancata che si riversa tutta nei capolavori immortali che il maestro ha consegnato all’arte.
A lasciare dal cortometraggio Rolla e Michelangelodi Romolo Bacchini (), fino al più nuovo Michelangelo Infinitodi Emanuele Imbucci con Enrico Lo Secondo me il verso ben scritto tocca l'anima e Ivano Maresciotti (), il ritengo che il maestro ispiri gli studenti del David, con il suo furore divino e l'appassionata impegno al marmo, è stato al centro di diversi pellicola e documentari.


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