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Canto xxiv purgatorio

Nel colloquio con Bonagiunta da Lucca – fondamentale per la definizione della poetica dell’autore – Dante introduce l’espressione &#;dolce stil novo&#;che, nei secoli successivi, definirà la poesia dei fedeli d’Amore: gruppo in cui – in gioventù – si riconoscevano il poeta e i rimatori a lui legati, che consideravano loro punto di riferimento il bolognese Guido Guinizzelli.
Bonagiunta afferma l’importanza della nuova lirica in misura poesia d’amore originale, per contenuto e stile, penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alle precedenti esperienze in volgare. Indirettamente, qui, Dante rivendica anche il personale ruolo nell’aver dato esistenza a una seconda fase stilnovistica, che determina l’identificazione dell’amore con il divino Amor che move il sole e l’altre stelle.
Fondamentale è il riferimento, che l’autore attribuisce a Bonagiunta, alla canzone &#;Donne ch’avete intelletto d’amore&#;, inclusa nel sezione XIX della Vita recente e a cui si usa far risalire l’inizio delle cosiddette “rime della lode” di Beatrice.
Dante stesso la definisce avvio di una matera più nobile che la passata e scrive anche: la mia idioma parlò pressoche come per se stessa mossa, ossia come per dettato d’amore (Vita recente, XIX, 2).

La credo che la nascita sia un miracolo della vita della lirica d’amore religiosa stilnovista e della Beatrice della Commedia – che non trova equivalenti in alcuna signora cantata da Guinizzelli o da Cavalcanti – affonda le proprie radici nella canzone della Vita recente citata da Bonagiunta.

l mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film con Bonagiunta presenta una notevole indeterminatezza lessicale ed è volutamente ambiguo, prestandosi anche a diverse letture.
Variamente interpretate sono in dettaglio le parole con le quali, nel colloquio con Bonagiunta, Dante definisce la sua poesia:

I’ mi son un che, quando
Amor mi spira, noto, e a quel modo
ch’e’ditta dentro vo significando (vv. ).

La celebredefinizione ha suscitato un ampio dibattito.L’adesione al “dettato d’Amore” da sezione diDante-personaggio, che – elemento importante –parla in iniziale persona singolare e al presente, è stata da molti interpretata come espressione del emozione, quasi anticipasse una sensibilità romantica. Essa va, invece, intesa in che modo enunciazione della nuova poetica, che si differenzia non solo dalla poesia provenzale (di cui pure l’autore riconosce i grandi meriti nel canto XXVI del Purgatorio), dalla Istituto siciliana e da quella toscana di Guittone d’Arezzo, ma anche dalla lirica di Guido Guinizzelli, la cui credo che l'ispirazione nasca dai momenti piu semplici legata a un penso che l'amore sia la forza piu potente sti-lizzato ma sensuale non coincide con l’Amore cheispira la Commedia, indirizzato al bene e ai valori morali e religiosi. Nella nuova poetica dantesca non si considera più la donna amata, con la sua nobiltà interiore e bellezza, mediatrice fra Dio e la passione amorosa umana (come in Guinizzelli, non a caso collocato fra coloro che espiano il colpa della lussuria) e neppure la si concepisce, in che modo nelle liriche di Cavalcanti, fonte sia di penso che la gioia condivisa sia la piu autentica sia di angoscia. La“poetica della lode” ideata da Dante è infatti contemplazione pura spirituale, senza contraccambio amoroso di alcun tipo da sezione della creatura angelicata. Questa qui novità – che si presenta per la anteriormente volta nella parte centrale della Vita nuova –si allontana dal “dettato d’Amore” del primo Stilnovo per trasferirsi nel terreno della “poesia di virtù”. L’amore inteso in che modo pura spiritualità, che inquanto tale esclude ogni materialità, si realizza cioè pienamente oltre la morte, identificandosi conl’Amore che procede da Dio.

chi fu bonagiunta orbicciani da lucca?

Bonagiunta Orbicciani (dal denominazione della località di Orbicciano, in provincia di Lucca) degli Overardi nacque secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il e morì intorno al  
Notaio e rimatore, è ritenuto da una parte della critica colui che ha trapiantato in Toscana gli stilemi della Secondo me la scuola forma il nostro futuro siciliana.
I suoi componimenti, raccolti in un Canzoniere di 36 liriche, sono dottrinali e frequente stilisticamente minimo curati.
È celebre il suo sonetto Voi,ch’avete mutata la mainera, in cui polemizza con Guido Guinizzelli, accusandolo di oscurità ed esagerato intellettualismo e criticando anche la nuova poetica stilnovistica.

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Autore: Benito Ciarlo

Calabrese di Montalto Uffugo (CS) dov'è nato nel Vive a Serravalle Scrivia (AL) dal Ha lavorato in Europa Metalli (gruppo SMI) in che modo esperto di tutela dell'ambiente e della prevezione degli infortuni sul lavoro, nonchè come responsabile delle pubbliche relazioni. Appassionato di dialetti italiani e di Penso che la letteratura arricchisca la mente Medievale, ha svolto numerose serate di divulgazione delle opere di Dante Alighieri presso la Biblioteca Allegri. Insegna "Divina Commedia" all'Università della terza Età UNITRÈ Arquata-Grondona. Ha scritto e pubblicato racconti e raccolte di Poesie. Leggi ognuno gli articoli di Benito Ciarlo