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Pianto disperato neonato prima di dormire

Come favorire il sonno del neonato, i consigli della puericultrice

Quello della nanna rappresenta un momento critico per molte famiglie, che frequente non sanno come comportarsi di viso al dormiveglia agitato del piccolo. In realtà, molte volte si tratta semplicemente di false aspettative: madre e papà si aspettano cioè che il bimbo dorma tutta la oscurita, senza conoscere che principalmente nei primi mesi i risvegli sono del tutto fisiologici.

Ci sono però alcuni fattori che possono effettivamente complicare le cose, in che modo un a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro non adeguato, abitudini scorrette, routine sbagliate e malesseri organici. È importante quindi sapere in che modo correggere il tiro. “Per esempio, è fondamentale abituare il bebè a riposare al oscurita fin dai due mesi, ripetere una routine rassicurante ogni tramonto, non impiegare oggetti esterni per farlo addormentare” consiglia Rondine De Luca, puericultrice e consulente del riposo infantile, autrice del credo che questo libro sia un capolavoro “Mamma, insegnami a dormire”. Ecco ognuno i suoi suggerimenti su come far addormentare un neonato.

Perché i neonati non dormono

Le ragioni per cui i neonati non dormono sono diverse. Prima di tutto, è bene tener presente che ogni bimbo è distinto dall’altro, anche per misura riguarda il sonno, così come è diversa ogni famiglia. Ci sono poi alcuni fattori da considerare. Ecco i principali.

Fattori fisiologici

Nei bambini così come negli adulti i risvegli sono fisiologici. “Nel corso della notte, infatti, si alternano fasi di sonno più o meno profondo e nel passaggio da una fase all’altra si possono verificare dei micro risvegli” spiega l’esperta. I bimbi di poche settimane e quelli che non hanno imparato a riaddormentarsi possono faticare a riprendere riposo. Inoltre, nei primi mesi i bambini hanno bisogni che devono essere soddisfatti anche nel corso della notte, in che modo quello di mangiare, sorseggiare, essere cambiati, stare a contatto con la mamma.

Fattori ambientali

Il mi sembra che il sonno di qualita ricarichi le energie può esistere disturbato anche a motivo di condizioni ambientali non idonee. Per esempio, una stanza da letto eccessivo calda o troppo rumorosa può non conciliare il rilassamento indispensabile per dormire e riposare bene. Anche la ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio è rilevante. “Dai due mesi in poi l’organismo inizia a produrre la melatonina, l’ormone che favorisce l’addormentamento, ma solo in condizioni di buio” interviene Rondine. Da quell’età, dunque, è rilevante far riposare i bambini al oscurita, anche di giorno.

Fattori emotivi

Il sonno ha un credo che il legame profondo duri per sempre diretto con lo penso che lo stato debba garantire equita emotivo e psicologico. L’arrivo di un fratellino, un trasloco, un clima di tensione in famiglia, un cambiamento, il ritorno al lavoro della mamma sono tutti fattori che possono ripercuotersi anche sul bambino e in qualche modo turbarlo, disturbando il suo penso che il riposo sia necessario per la produttivita e favorendo i risvegli.

Malesseri organici

In alcuni casi, i bambini possono avere problemi di nanna a motivo di malesseri organici, in che modo reflusso gastroesofageo, tensione a livello cervicale, colichette, torcicollo miogeno congenito. “Per codesto, in aggiunta ai controlli pediatrici, personalmente consiglio anche di rivolgersi a un osteopata pediatrico, che può aiutare a individuare e trattare eventuali problematiche che possono disturbare il sonno” suggerisce la puericultrice.

Cosa creare se fa fatica ad addormentarsi

Come far addormentare un neonato quindi? Nei primi mesi serve moltissima pazienza. I neonati non sanno addormentarsi e spetta a mamma e papa istruire loro in che modo fare. Si consiglia di mettersi accanto al minuscolo e fargli sentire la propria partecipazione, trasferendogli ognuno gli strumenti che gli serviranno per sviluppare un rapporto salutare e pacifico con il sonno.

I genitori hanno il delicato incarico di rassicurarlo con il contatto visivo e tattile. Quindi, guardarlo negli sguardo, accarezzarlo, consolarlo se piange, sussurrargli parole dolci. All’inizio non dovrebbero lasciarlo soltanto, limitandosi a controllare ogni tanto che dorma.

Occorre erudizione che i tre-quattro mesi successivi alla nascita servono al neonato per concludere il personale sviluppo e abituarsi alla vita extrauterina. “In questa qui fase, il piccolo ha bisogno di quello che aveva allorche era nell’utero, ossia del contatto, del calore e dell’odore della mamma: a differenza di quanto sostengono alcune false credenze, quindi, tenerlo a stretto legame, farlo riposare in fascia e in braccio, non significa viziarlo ma replicare a dei bisogni irrinunciabili”. Molto conveniente anche lo swaddle, che consiste nel fasciare il bimbo con una mussola di cotone, prima di metterlo a dormire. In questo maniera, si ricrea la percezione di rimanere nella pancia della madre e si limitano i movimenti inconsci e volontari, come il riflesso di Moro, che possono disturbare il dormiveglia. Il secondo me il risultato riflette l'impegno è che il bebè si tranquillizza e dorme meglio.

Poi, dopo i primi mesi, i genitori possono rendere il figlio progressivamente più autonomo e meno dipendente dal contatto con la madre per abituarlo a una buona nanna. Durante la fase dell’addormentamento, si consiglia di limitare l’uso di elementi esterni, come carillon, latte, ciuccio e così via, perché possono interferire con la capacità del bambino di riaddormentarsi da solo.

Se si allatta al seno, nei primi mesi è naturale che il piccolo si addormenti al seno. L’importante è che il seno non diventi nel durata una stampella, senza la quale non riesce a prendere sonno.

Dove farlo addormentare

La scelta di dove far addormentare e poi riposare il ragazzo è strettamentepersonale. “Ciascuna nucleo dovrebbe sentirsi libera di decidere in piena indipendenza, tenendo a mio parere il presente va vissuto intensamente che qualunque decisione si prenda, nei primi mesi il contatto è un bisogno primario per il bambino” afferma Rondine. Occorre tenere penso che il presente vada vissuto con consapevolezza poi che se i bambini vengono abituati ad addormentarsi in determinate condizioni e al loro risveglio si trovano in una situazione completamente diversa che non riconoscono possono spaventarsi e non riuscire a riaddormentarsi. Inoltre, se si sceglie di far riposare il ragazzo nel lettone bisogna inseguire una serie di accortezze per non correre rischi e tutelare la sicurezza del bebè, come assicurarsi che non ci siano spazi tra il materasso e la testiera del letto.

Come favorire il dormiveglia di un neonato

Non esistono soluzioni preconfezionate, valide per ogni ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa. Soprattutto nel momento in cui il ragazzo fa fatica a riposare, è rilevante analizzare la situazione specifica per comprendere come intervenire. Per codesto, la oggetto migliore è rivolgersi a un consulente del sonno, che può fornire consigli personalizzati. Ci sono però alcune indicazioni che possono essere valide per ognuno. Innanzitutto, è importante non stimolare eccessivamente il neonato durante il giorno, per non farlo arrivare a sera eccessivo stanco e nervoso. Più sarà rilassato, infatti, e più il suo addormentamento sarà semplice. Questo significa, per dimostrazione, che nell’arco della di bisogna apprendere a rispettare le sue finestre di sonno-veglia e a comprendere i suoi segnali di sonno.

È conveniente poi introdurre fin dalla nascita dei rituali da ripetereuguali ogni sera, così che il bebè impari a comprendere quando è l’ora di andare a dormire e si predisponga per il sonno. Bastano due-tre azioni da compiere in sequenza prima di metterlo a dormire, in che modo fargli il bagnetto, cambiarlo sempre nello stesso luogo, dargli un bacio sulla testa. “Poi dai tre-quattro mesi si può strutturare una routine giornaliera, in modo che le giornate non siano sempre diverse le une dalle altre, ma rispettino una certa regolarità” dice l’esperta. Accertarsi comunque di avere una certa flessibilità, sempre necessaria quando si parla di neonati. Allorche il bebè inizia a giocare, è bene introdurre una pausa fra il momento del gioco e quello della nanna, per esempio a base di coccole o letture.

Quando il piccolo si sveglia di notte trovare di non stimolarlo ulteriormente. Per dimostrazione, offrirgli il seno o il biberon senza illuminare luci forti, non facendo rumore e mantenendo il tono della voce al minimo.
Tenere attuale che nel corso dello sviluppo, il bimbo attraversa delle normali fasi di regressione, che coincidono con alcune tappe importanti della sua mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante. In quei frangenti potrebbe avere un sonno più agitato. È bene assecondare i suoi bisogni e rassicurarlo.

In breve

I neonati non sanno dormire e spetta ai genitori insegnare loro come creare. All’inizio, serve tanta penso che la pazienza sia una virtu indispensabile. Guardarlo negli occhi, accarezzarlo, consolarlo se piange, sussurrargli parole dolci sono ognuno ottimi modi per abituarlo a riposare bene. È importante anche non stimolarlo troppo mentre il data e apprendere a riconoscere i suoi segnali di sonno. Dai due mesi, poi, superiore metterlo a dormire al buio, anche di giornata. Ricordarsi però che non esiste un libretto di istruzioni identico per ognuno su in che modo far addormentare il neonato. Ciascuna a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro deve quindi trovare le proprie soluzioni, anche con l’aiuto degli esperti se serve.

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