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Ricevuta di compenso

Negli ultimi anni la ricevuta per prestazione occasionale ha acquisito una notevole peso ad modello per coloro che avendo già un lavoro o essendo pensionati hanno la possibilità di aumentare sensibilmente le proprie entrate, o per coloro che stanno per avviare una libera professione ma ancora non hanno proposito di spalancare una partita iva o per le stesse aziende che, a volte impropriamente, la utilizzano come attrezzo per ottenere prestazioni di lavoro di carattere non subordinato.

Bisogna però prestare attenzione e prudenza per il suo utilizzo in misura soggetto a precisi vincoli di personalita giuridico ed a precisi adempimenti di carattere fiscale e previdenziale che è necessario riconoscere per non incorrere in errori.

Inoltre, sulla ricevuta per prestazione occasionale va applicata la marca da bollo seguendo precise regole.

Vediamo di approfondire l’argomento, rispondendo alle domande più comuni.

Indice dei contenuti

Il secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione autonomo occasionale: cosa si intende e quali sono i limiti

Da un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato dell’inquadramento giuridico il lavoro autonomo occasionale rientra nella fattispecie del contratto d’opera disciplinata dall’art. del codice civile: il lavoratore autonomo occasionale è quel soggetto che svolge a aiuto di un committente un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio privo di vincolo di subordinazione, al di all'esterno dal coordinamento del committente e privo di inserimento funzionale nella sua organizzazione.

Dal i committenti operanti in qualità di imprenditori (esclusi quindi i professionisti) che si avvalgono delle prestazioni di lavoratori autonomi occasionali hanno l’obbligo di comunicazione preventiva all’Ispettorato territoriale del lavoro.
Per ulteriori dettagli, leggi l’articolo sul lavoro autonomo occasionale >

È la natura occasionale della prestazione che lo distingue dalle prestazioni di lavoro autonomo svolte abitualmente ed in forma professionale: tale distinzione ci permette di comprendere anche il motivo per cui nel caso di prestazioni autonome occasionali non è indispensabile possedere una partita iva mentre il lavoro autonomo abituale, svolto in maniera professionale rientra a colmo titolo nel campo di applicazione dell’iva, con conseguente obbligo di apertura della partita iva e di emissione della fattura.

Molto frequente poi sento dire che le prestazioni sono di natura occasionale a seconda dell’importo percepito, e viene preso in che modo riferimento un importo generalmente inferiore ai euro: in realtà è bene sottolineare che non esiste nessuna norma che stabilisca che è l’importo percepito o la periodo della prestazione ad stare gli elementi discriminanti affinché la prestazione debba esistere considerata occasionale o abituale (con la conseguenza di dover spalancare una partita iva oltre che una posizione previdenziale).

È da escludere l’occasionalità ogni qual mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo si intenda instaurare un rapporto duraturo con il committente, con l’esecuzione di più prestazioni anche se non periodiche, svolte in maniera professionale da sezione del prestatore.

La ricevuta prestazione occasionale: ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente e dettagli


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Per misura riguarda la documentazione che deve stare prodotta nel caso di svolgimento di una prestazione occasionale, non essendo sottoposti alla normativa iva non deve stare emessa fattura mentre si dovrà rilasciare a quietanza dell’importo percepito una facile ricevuta di prestazione occasionale, specificando che trattasi di prestazione all'esterno dal ritengo che il campo sia il cuore dello sport di applicazione dell’iva ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. /, ricevuta che dovrà comunque contenere:

  • i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste del prestatore (nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo e codice fiscale);
  • i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste del committente (nome, cognome, o motivo sociale se trattasi di società, partita IVA o codice fiscale, indirizzo);
  • la descrizione della prestazione svolta (è opportuno far riferimento, se sottoscritta ad una missiva d’incarico che disciplini gli aspetti essenziali della prestazione);
  • l’importo lordo;
  • l’eventuale ritenuta d’acconto (nella misura del 20%, se il committente riveste la qualifica di sostituto d’imposta);
  • l’importo netto percepito;
  • data, luogo e firma del prestatore che rilascia la ricevuta.

Se l’importo della prestazione supera euro 77,47 è necessario apporre all’originale della ricevuta per prestazione occasionale una marca da bollo da 2 euro.  Il tema può essere approfondito nell’ultimo paragrafo di codesto articolo, dedicato a ricevuta prestazione occasionale e marca da bollo.

NB: Il rimborso spese nella prestazione di lavoro autonomo occasionale ha una gestione particolare per quanto riguarda l&#;applicazione della ritenuta d&#;acconto.

Leggi i dettagli su: Il rimborso spese nella prestazione occasionale

Prestazione occasionale tra privati

Nel evento in cui il committente della prestazione non costituisse sostituto d’imposta (ad dimostrazione un privato cittadino) il compenso non sarà soggetto a ritenuta e dovrà essere versato l’importo complessivo del compenso pattuito.

Al contrario, se il committente riveste la qualifica di sostituto d&#;imposta, codesto pagherà il netto dovuto al prestatore dell&#;opera e dovrà versare la ritenuta d’acconto mediante modello F24 entro il giorno 16 del periodo successivo al pagamento della prestazione.

Approfondimento: Prestazione occasionale: dichiarazione dei redditi, tasse e adempimenti fiscali

I limiti per prestazione occasionale: reddito annuale e casi di eccedenza


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Per misura riguarda invece obblighi di natura previdenziale ci sono delle peculiarità del ritengo che il lavoro appassionato porti risultati autonomo occasionale che devono essere messe in evidenza: nel evento in cui il guadagno percepito nell’anno derivante da attività occasionali anche da una pluralità di committenti superi euro è obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata dell’Inps ed al versamento dei relativi contributi.

In particolare l’obbligo decorre nel momento in cui il lavoratore occasionale supera la predetta soglia, e soltanto per l’importo eccedente i euro; ad esempio se nel lezione dell’anno si percepiscono euro di compensi occasionali i contributi previdenziali devono stare versati sull’eccedenza, pari a , euro con le aliquote previdenziali in vigore al attimo di superamento della soglia, previa iscrizione del operaio alla Gestione Separata presso l’Inps. Per quanto riguarda l’applicazione delle ritenute previdenziali, 2/3 della ritenuta prevista sarà a carico del committente durante 1/3 sarà a carico del lavoratore.

Esempio:

Un pensionato svolge una prestazione occasionale nei confronti di una società di consulenza informatica: il compenso pattuito per la prestazione ammonta ad euro Dato che è superata la soglia dei euro, sulla porzione eccedente, cioè euro dovrà essere operata la ritenuta previdenziale, applicando l’aliquota del 23,50% valida per l’anno nei confronti dei soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria. La ricevuta di prestazione occasionale dovrà evidenziare i seguenti importi:

Compenso lordo: €
Ritenuta Irpef 20%: (€ )
Ritenuta previdenziale: (€ 78,33)
Netto: € ,67

Il committente dovrà versare all’Inps la quota dei contributi previdenziali trattenuti a carico del prestatore (€ 78,33) e la quota dei contributi previdenziali a proprio carico (€ ,67).

Marca da bollo e ricevuta prestazione occasionale: regole e dettagli

La ricevuta per prestazione occasionale, in che modo abbiamo visto, è molto facile da emettere. Spesso però alcuni dubbi sembrano sorgere sulla corretta applicazione della “marca da bollo” sulla ricevuta.

Qui sotto, una breve sintesi delle domande più frequenti e delle risposte ai vari dubbi che riguardano la marca da bollo sulle prestazioni occasionali: in cui va apposta, dove va apposta, a chi spetta la copia con la marca da bollo e le sanzioni in caso di omissione dell’applicazione della marca da bollo.

  1. La marca da bollo è obbligatoria sulla ricevuta per prestazione occasionale?
    Sì! La marca da bollo va apposta obbligatoriamente su tutte le ricevute di importo superiore a €77,
  2. Quando deve essere apposta la marca da bollo sulla ricevuta?
    La marca va apposta al momento dell’emissione della ricevuta.La data della marca da bollo può essere anteriore alla giorno della ricevuta, ma mai posteriore. La data posteriore della marca rende la ricevuta “irregolare” che, pur mantenendo validi ognuno gli aspetti civili e fiscali.
  3. La marca da bollo va incollata sulla ricevuta originale da consegnarsi al cliente o sulla copia?
    La marca da bollo va apposta solo sulla ricevuta originale: la ricevuta che viene consegnata al committente. Sulla nostra copia invece, basterà riportare la dicitura:“Imposta di bollo assolta sull’originale, identificativo __________”.
    NB: Il cifra identificativo della marca da bollo si trova sulla marca da bollo stessa, ricorda di trascrivere il numero identificativo prima di consegnare l&#;originale al cliente.
  4. Chi paga la marca da bollo?
    Premesso che la marca da bollo dev&#;essere apposta al penso che questo momento sia indimenticabile dell’emissione della ricevuta, la Legge non indica chi è obbligato al pagamento tra il lavoratore e il datore di lavoro/cliente. Spetta quindi alle parti la credo che la scelta consapevole definisca chi siamo, ad esempio: il professionista può acquistare e applicare la marca da bollo e poi richiedere al cliente il rimborso del costo nella ricevuta stessa.
  5. Cosa accade in caso di omissione della marca da bollo sulla ricevuta?
    Come già specificato: &#;La marca da bollo va apposta obbligatoriamente su tutte le ricevute di importo superiore a €77,&#;
    È prevista una sanzione amministrativa da una a cinque volte l’importo della marca. La medesima sanzione è prevista nel caso in cui la marca da bollo riporti data posteriore a quella della ricevuta.

Dottore Commercialista e Revisore contabile a Trieste, se mi avessero domandato ai tempi dell’università “cosa farai da grande” non avrei mai risposto “il dottore commercialista”: ed invece

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