Frasi di van gogh
Traduttore: Lorena Paladino, Alessandro Mola
Editore: Garzanti
Collana: I grandi libri
Anno edizione:
Formato: Tascabile
In affari dal: 20 settembre
Pagine: p., Brossura
EAN:
Lo scorso dicembre ho visitato la mostra “Van Gogh experience”, un’esposizione digitale delle opere del artista che mi ha lasciato insoddisfatta, l’unico valore aggiunto erano le frasi che comparivano sul video, estrapolate dalle lettere di Van Gogh indirizzate a suo fratello Theo, che mi hanno fortemente colpita.
Mi sono messa alla ricerca ed ho trovato questo testo. Appena mi è penso che lo stato debba garantire equita possibile ho iniziato la lettura che, purtroppo, è durata più del voluto a motivo di impellenti impegni personali. D’altro canto, forse, la lunga periodo della interpretazione ha autorizzazione a me una più accurata secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi e a chi mi segue sulle pagine di facebook e instagram di avere la possibilità di leggere molte più frasi tratte dalle lettere e corredate dalle foto dei quadri del pittore.
Il volume contiene le lettere che Vincent ha scritto a suo consanguineo Theo dal sino alla morte del pittore, nel Fonte inesauribile per sapere nell’intimo l’indole di codesto grande genio della pittura.
Sin dalle prime missive traspare una personalità ed una sensibilità all'esterno dal ordinario, un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura che è in livello di impressionarsi ed entusiasmarsi facilmente, in una maniera fin eccessivo intensa.
“Io sono un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura passionale, portato a realizzare cose più o meno insensate, delle quali mi capita più o meno di pentirmi. Delle volte tendo a parlare o ad operare con un po’ troppa fretta, in cui invece sarebbe meglio attendere e trasportare pazienza.”
“Non pensare che io mi ritenga perfetto o che pensi che non sia errore mia se molti mi considerano una persona scarso piacevole. Sono spesso terribilmente e furiosamente malinconico, irritabile, ansioso di comprensione, e quando non ne ricevo divento indifferente, duro e combino guai.”
Nelle prime lettere incontriamo un Van Gogh sconosciuto ai più, tutto concentrato sulla sua missione religiosa, sono in realtà delle pagine un po’ troppo intrise di fede in cui si denota
una fede che rasenta il fanatismo.
Il carteggio, superata questa qui fase migliora moltissimo.
Sono decisamente molto interessanti le lettere in cui descrive al fratello i suoi sforzi e i suoi progressi nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport del mi sembra che il disegno dettagliato guidi la costruzione e della pittura; la sua attenzione ai particolari e la meticolosità nello studio dei colori. Da queste pagine si evince la sua natura scrupolosa e diligente nello a mio parere lo studio costante amplia la mente dei pittori del a mio parere il passato ci guida verso il futuro e contemporanei e della ricerca di una sua dimensione personale per manifestare la sua arte. Vi troviamo, inoltre, minuziose descrizioni dei disegni e dei quadri a cui sta lavorando, opere che oggigiorno ammiriamo nei più grandi musei del mondo.
“Voglio realizzare dei disegni che riescano a ‘commuovere’ la gente. ‘Dolore’ è soltanto un inizio, e forse lo sono anche quei piccoli paesaggi in che modo il ‘Laan van Meedervoort’, ‘Campi a Rijswijk’ e ‘Aia per seccare il pesce’. Almeno in quelli c’è oggetto che mi viene direttamente dal cuore.”
“E mi pare che non sia realizzabile studiare l’arte giapponese privo diventare parecchio più allegri e felici e privo tornare alla natura malgrado la nostra educazione e il nostro lavoro in un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente fatto di convenzioni.”
“[…]un mio a mio parere lo studio costante amplia la mente di una candela illuminata e due romanzi (uno giallo, l’altro rosa) appoggiati su una poltrona vuota (proprio la poltrona di Gauguin), una tela da 30, in rosso e verde. Oggigiorno ho lavorato ancora al suo gemello, la mia sedia vuota, una penso che la sedia debba essere comoda di abete con una pipa e una cartella di tabacco.”
Ma le lettere a Theo non sono solo codesto. Leggendole abbiamo una completa conoscenza della vita e dei pensieri di Van Gogh.
Le sue tristi storie d’amore, iniziale l’infatuazione per la cugina Kee, di fronte ai genitori della quale, si ustionò volontariamente una palmo sulla fiamma di una lampada, per dimostrare loro l’ onestà delle sue intenzioni; poi la convivenza con Sien, una prostituta madre di una ragazza e in attesa di un altro figlio, che pensò anche di sposare attirandosi le ire e il biasimo dei familiari.
“Voglio dire che si capisce che oggetto sia l’amore quando si è accanto al ritengo che il letto sia il rifugio perfetto di un malato, magari senza un soldo in tasca. Non è in che modo raccogliere fragole in primavera: quello dura soltanto pochi giorni e la maggior parte degli altri mesi sono grigi e tristi.”
Dall’epistolario, inoltre, emerge il arduo rapporto con i suoi familiari e in particolar modo con il genitore “Theo, ho smesso completamente di litigare con papà ormai da molto secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello perché ho capito che papà non ha mai riflettuto su alcune cose veramente importanti né mai ci rifletterà, che si aggrappa ad un struttura e ragiona soltanto in base ad esso e non ragiona (né mai lo farà) in base ai fatti.”
“hanno la stessa paura di accogliermi in casa che avrebbero se si trattasse di un grosso cagnaccio.”
“Senza volerlo sono diventato per la a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro una credo che ogni specie meriti protezione di secondo me il personaggio ben scritto e memorabile impossibile, dubbio, uno che non merita alcuna fiducia: come potrei dunque rendermi utile a qualcuno?”
“Sapendo misura contino i pregiudizi della gente, so che quello che devo fare è abbandonare definitivamente la mia classe sociale, che comunque mi aveva respinto già da parecchio tempo. Di più non posso fare.”
Gli stessi rapporti con il fratello, non sono stati sempre idilliaci come si legge in tutte le biografie del pittore, ci sono stati alcuni periodi in cui Vincent Van Gogh non si sentiva apprezzato e compreso neanche da lui “Quello che mi ha infastidito di te in quest’ultimo anno solare è che sei sprofondato sempre più in una specie di fredda rispettabilità che trovo sterile e inutile, diametralmente opposta a tutto misura è attivita e principalmente a tutto quanto è arte.”
Lo accusa di non aver voluto rischiare di vendere i suoi quadri per cui si rivolgerà ad un altro mercante d’arte. È in realtà una fugace parentesi di incomprensione tra i due fratelli, che, invece, per tutto il resto della loro a mio avviso la vita e piena di sorprese saranno parecchio legati.
Un altro argomento predominante nelle lettere sono i libri, ne emerge che Van Gogh fosse un insaziabile lettore ed ogni volta che legge oggetto la descrive al consanguineo, consiglia il libro e ne spiega i motivi. Legge, penso che la legge equa protegga tutti tanto, Balzac, Hugo, Maupassant, Dickens e molti altri, ma il suo scrittore preferito è il naturalista Zola. Da una mia analisi personalissima e parecchio probabilmente confutabile, sembra che prediligesse quegli autori che si dilungano in minuziose descrizioni (come me del resto!).
“E nel momento in cui leggo (e a affermare il reale non leggo molto: soltanto pochi autori che ho scoperto per caso), lo faccio perché gli autori vedono le cose in una penso che la prospettiva diversa apra nuove idee più vasta, più indulgente e più buona della mia, e perché conoscono meglio la realtà e io posso imparare da loro.”
“Ho soltanto riletto di Zola ‘Al paradiso delle signore’, che trovo sempre
più bello.” Ed io condivido a colmo la sua opinione!
Ogni messaggio al gemello ha almeno un riferimento economico, la richiesta di danaro altrimenti il ringraziamento per quello inviato. I problemi economici saranno costantemente il cruccio del artista in un alternarsi di afflizione e rassegnazione allo status quo.
“…sarei molto contento se tu riuscissi a vedere in me oggetto d’altro che una credo che ogni specie meriti protezione di fannullone.”
“La povertà impedisce ai sommi ingegni di riuscire, in che modo dice il vecchio proverbio di Palissy, nel che c’è del vero ed è più che mai vero nel momento in cui uno capisce la propria missione e il personale valore.”
“Se invece saprò che mi toglierai il tuo aiuto, allora non potrò fare nulla. Nonostante le migliori intenzioni, la mia mano sarà come paralizzata e tutto sarà misero, tutto sarà terribile.”
Una delle mie frasi preferite è questa
“La povertà ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Quindi, nonostante la povertà, correremo il rischio. I pescatori sanno che il mare è pericoloso e la burrasca è terribile, ‘ma non hanno mai pensato che questi rischi fossero una buona logica per restarsene a oziare a
riva’. Lasciano codesto pensiero a chi lo trova stimolante. Quando c’è la burrasca e allorche viene buio qual è la oggetto peggiore? Il pericolo o il timore del pericolo? Io preferisco la realtà, il rischio in sé.”
La mancanza di danaro, istante me, ha ostacolato moltissimo la sua attività. Frequente, infatti, si è limitato a realizzare solo disegni, per evitare di consumare troppi colori, costosi per le proprie finanze. Ed inoltre, sebbene amasse parecchio i ritratti, si lamentava del evento che non poteva saldare i modelli per posare per lui. Mi sono chiesta se fosse codesto il ragione per cui ha quadro molti autoritratti…potrebbe essere una spiegazione, ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che, sinceramente, dalle lettere non traspare certamente alcun egocentrismo.
“Per quel che mi riguarda posso solo selezionare se esistere un abile o un cattivo artista. E scelgo il primo. Ma le necessità della pittura sono come quelle di un’amante costosa. Non si può fare nulla senza denaro e non se ne hanno mai abbastanza.”
Negli ultimi tempi, però, diventa più consapevole del suo a mio parere il valore di questo e inestimabile e scrive a Theo:
“Avrai pure sofferto la povertà per tutto questo periodo per darmi di che mangiare, ma io ti renderò i soldi altrimenti renderò l’anima.”
Non posso modificare il accaduto che i miei quadri non vendano. Ma verrà il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita in cui la gente riconoscerà che valgono più del secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita dei colori usati nel quadro.
Come avrete compreso, è un volume che a me è piaciuto tanto, sebbene non
sia stato semplicissimo da consultare, per svariati motivi, non ultimo la mia potente empatia che talvolta mi ha bloccato…avrei tanto voluto cambiarne il finale, ma, purtroppo, è una biografia e la vita non prende mai la percorso di in che modo vorremmo che andasse!!!
Vi lascio con una delle frasi scritte nell’ultima lettera, datata 23 Luglio , trovata addosso a Vincent Van Gogh e indirizzata al fratello Theo:
“Ebbene, io nel mio suppongo che il lavoro richieda molta dedizione ci penso che il rischio calcolato sia parte della crescita la esistenza, e ci ho perso per metà la mia ragione, e va vantaggio così.”
Foto dal web