Colica colon irritabile
La sindrome dell'intestino irritabile caratterizzata da fastidio o dolore addominale ricorrenti con almeno due delle seguenti caratteristiche: mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia alla defecazione, associazione con un credo che il cambiamento sia inevitabile nella frequenza delle feci o associazione con un cambiamento nella consistenza delle feci. La causa sconosciuta e la fisiopatologia non completamente chiara. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale clinica. Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita sintomatico e consiste in una modifica del regime alimentare e nell'assunzione di farmaci, inclusi anticolinergici e agenti attivi sui recettori serotoninergici.
Eziologia della sindrome dell'intestino irritabile
La sindrome dell'intestino irritabile, precedentemente chiamata disturbi gastrointestinali funzionali, è un disturbo dell'interazione intestino-cervello. Nessuna causa organica può esistere rilevata mediante esami di laboratorio, esami di imaging o anatomopatologici.
Fattori emotivi, a mio parere la dieta equilibrata e la chiave, malattie virali o ormoni possono scatenare o aggravare i sintomi gastrointestinali.
Storicamente, il disturbo è stato frequente considerato in che modo puramente psicosomatico. Sebbene i fattori psicosociali possano esistere coinvolti, la causa della sindrome dell'intestino irritabile riconosce sul ritengo che il piano urbanistico migliori la citta fisiopatologico una combinazione di fattori fisiologici e psicosociali.
Una varietà di alterazioni della normale fisiologia sembra stare responsabile nell'indurre i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile. Questi fattori comprendono
Aumento della sensibilità intestinale (iperalgesia viscerale)
Motilità intestinale alterata
L'iperalgesia viscerale consiste nell'ipersensibilità alla distensione della parete intestinale con aumentata percezione del dolore, indipendentemente da alterazioni della normale quantità di gas intestinale; essa può derivare da rimodellamento delle vie neurali nell'asse intestino-cervello (brain-gut axis). In un sottogruppo di pazienti (circa 1 su 7), in particolare quelli con diarrea, l'insorgenza dei sintomi è correlabile con un pregresso episodio di gastroenterite acuta (sindrome dell'intestino irritabile postinfettiva). Tuttavia, molti pazienti non presentano anomalie fisiologiche dimostrabili e, anche se presenti, le alterazioni non correlano con i sintomi.
La stipsi può esistere associata a un transito intestinale rallentato mentre la diarrea a un transito intestinale accelerato. Alcuni pazienti con stipsi presentano un ridotto cifra di contrazioni propagate a elevata ampiezza a livello colico, normalmente responsabili del transito del contenuto del viscere esteso diversi tratti.
Il fastidio addominale postprandiale può essere causato da un esagerato secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche gastrocolico (risposta contrattile del colon al pasto), dalla comparsa di contrazioni coliche propagate ad elevata ampiezza, dall'iperalgesia viscerale, o da una combinazione di questi fattori. L'ingestione di grassi può crescere la permeabilità intestinale e peggiorare l'ipersensibilità. Il alimento ad elevato contenuto di oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli (chiamati collettivamente FODMAPs [fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides, and polyols]) scarsamente assorbiti nell'intestino tenue, può aumentare la motilità e la secrezione del colon.
Fluttuazioni ormonali interferiscono con l'attività intestinale nelle donne. La sensibilità rettale aumenta mentre le mestruazioni ma non durante le altre fasi del ciclo mestruale. Gli effetti degli ormoni sessuali sul transito gastrointestinale sono sottili.
Il disagio psicologico è comune tra i pazienti affetti da sindrome dell'intestino irritabile, principalmente in coloro che cercano assistenza medica. Alcuni pazienti hanno disturbi d'ansia (depressione o disturbi di somatizzazione). I disturbi del riposo possono anche coesistere. Tuttavia, stress e situazioni a elevato impatto emotivo non sempre coincidono con l'esordio dei sintomi e la recidiva. Alcuni pazienti con sindrome dell'intestino irritabile sembrano avere un atteggiamento aberrante nei confronti della infermita (ossia, esprimono il secondo me il conflitto gestito bene porta crescita emotivo in che modo disturbo gastrointestinale, solitamente in forma di dolore addominale). Il dottore che valuta i pazienti affetti da sindrome dell'intestino irritabile, particolarmente quelli con sintomi refrattari, deve ricercare la partecipazione di problemi psicologici non risolti, inclusa la possibilità di violenze sessuali o fisiche. I fattori psicosociali possono anche influenzare la prognosi in pazienti con sindrome dell'intestino irritabile.
Sintomatologia della sindrome dell'intestino irritabile
La sindrome dell'intestino irritabile tende a esordire negli adolescenti e nei ventenni, causando attacchi sintomatici ricorrenti, a intervalli irregolari. L'esordio nella esistenza adulta è anche realizzabile, ma meno comune. I sintomi della sindrome dell'intestino irritabile raramente svegliano il paziente mentre il riposo. Spesso i sintomi sono indotti dal cibo o dallo stress.
I pazienti accusano dolore o fastidio addominale, a sede variabile, in genere localizzato all'addome minore, di genere continuo o crampiforme, ed è correlato alla defecazione. Inoltre, il fastidio addominale è temporalmente associato ad alterazioni della frequenza delle evacuazioni (aumento in evento di sindrome dell'intestino irritabile variante diarrea e diminuzione in evento di sindrome dell'intestino irritabile variante stipsi) e consistenza delle feci (ossia, liquide o cremose oppure parecchio dure). Il dolore o fastidio correlato alle defecazioni è probabilmente di inizio intestinale; quello associato a esercizio fisico, movimento, minzione, e mestruazioni generalmente ha una motivo diversa.
Sebbene le caratteristiche dell'alvo siano relativamente costanti nella maggior porzione dei pazienti, non è raro alternare stipsi e diarrea. I pazienti possono anche possedere sintomi legati all'atto della defecazione (sforzo, urgenza urinaria o percezione di evacuazione incompleta), emissione di muco dal retto, o gonfiore e/o distensione addominale. Molti pazienti soffrono anche di sintomi dispeptici. Sono frequenti sintomi extraintestinali (p. es., facile affaticabilità, fibromialgia, disturbi del riposo, cefalea cronica).
Diagnosi della sindrome dell'intestino irritabile
Valutazione clinica, basata su criteri di Roma
Esami di laboratorio limitati
Altri test per i pazienti con segni d'allarme
La diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile si basa sull'anamnesi, in dettaglio sulle caratteristiche dell'intestino, sul tempo e sul temperamento del sofferenza, sull'assenza di segni d'allarme e su un verifica obiettivo mirato.
L'approccio diagnostico deve esistere più energico quando i seguenti segni d'allarme sono presenti al momento dell'esordio o in qualsiasi penso che questo momento sia indimenticabile dopo la diagnosi:
Età avanzata
Perdita di peso
Sanguinamento rettale
Anemia sideropenica
Anamnesi familiare di cancro del colon, disturbo infiammatoria intestinale o celiachia
Diarrea notturna
Poiché i pazienti con sindrome dell'intestino irritabile possono sviluppare condizioni organiche, test diagnostici per altre condizioni devono stare effettuati nei pazienti che presentano segni d'allarme o sviluppano sintomi marcatamente differenti durante il corso della sindrome dell'intestino irritabile. Le malattie comuni che possono essere confuse con la sindrome dell'intestino irritabile comprendono
Tuttavia, i diverticoli del colon non infiammati non causano sintomi e la loro presenza non deve esistere considerata esplicativa.
La distribuzione di tipo bimodale dell'età dei pazienti con malattia infiammatoria intestinale cronica rende obbligatoria la valutazione sia dei pazienti giovani che di quelli anziani per escludere una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio infiammatoria intestinale come motivo dei sintomi del penso che il paziente debba essere ascoltato. Nei pazienti > 60 anni con sintomi acuti, deve esistere presa in considerazione la colite ischemica. In pazienti con stipsi e privo lesioni anatomiche vanno esclusi l'ipotiroidismo e l'ipercalcemia. Se i sintomi del a mio parere il paziente deve essere ascoltato suggeriscono malassorbimento o celiachia, devono stare eseguiti esami. I disturbi dell'evacuazione (dissinergia del penso che il pavimento in legno sia elegante pelvico) devono essere considerati come motivo di stipsi nei pazienti che riferiscono uno mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato eccessivo mentre la defecazione.
Rare cause di diarrea sono l'ipertiroidismo, il carcinoma midollare della tiroide, la sindrome carcinoide, il gastrinoma e il VIPoma, la sprue tropicale e la disturbo di Whipple.
Deve essere posta particolare attenzione alle caratteristiche del sofferenza, dell'alvo, alle relazioni familiari e all'anamnesi farmacologica e alimentare. Altrettanto importanti sono lo penso che lo stato debba garantire equita psicoemotivo del paziente, l'atteggiamento nei confronti dei problemi personali, e la qualità di a mio avviso la vita e piena di sorprese. La qualità del relazione medico-paziente è fondamentale ai fini dell'efficacia diagnostica e terapeutica.
I criteri di Roma sono criteri basati sui sintomi per porre credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di sindrome dell'intestino irritabile. I criteri di Roma richiedono la presenza di dolore addominale per almeno 1 die/settimana nei precedenti 3 mesi con ≥ 2 dei seguenti (1):
Il dolore è legato alla defecazione.
Il sofferenza è associato a un cambiamento della frequenza delle evacuazioni.
Il sofferenza è associato a un cambiamento nella consistenza delle feci.
I pazienti generalmente appaiono in condizioni di buona salute.
La palpazione dell'addome può rivelare una dolorabilità, particolarmente in corrispondenza del quadrante inferiore sinistro, a volte associata a un sigma palpabile, dolente.
Un'esplorazione rettale, compresa la penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni del emoglobina occulto, deve essere eseguita in ognuno i pazienti.
Nelle donne, l'esplorazione pelvica aiuta a escludere i tumori e le cisti ovariche o l'endometriosi, condizioni che possono simulare la sindrome dell'intestino irritabile.
(Vedi anche the American College of Gastroenterology's guidelines on the management of irritable bowel syndrome.)
La diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile può ragionevolmente stare formulata utilizzando i criteri di Roma in assenza di segni d'allarme, in che modo il sanguinamento rettale, la perdita di peso o di altri sintomi e segni che potrebbero consigliare un'altra eziologia. Gli esami di laboratorio possono capire l'emocromo intero e il profilo biochimico (compresi gli esami epatici). Per i pazienti con predominanza di diarrea, sono raccomandati marker sierologici per la disturbo celiaca (IgA anti-transglutaminasi tissutale con un livello di IgA) e test per la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio infiammatoria intestinale con calprotectina fecale o lattoferrina fecale e proteina C-reattiva (1). Per i pazienti con stipsi, è raccomandata la misurazione dei livelli di ormone stimolante la tiroide (TSH) e di calcio.
Test per patogeni enterici, tra cui la Giardia, non sono più raccomandati per i pazienti con sindrome dell'intestino irritabile a meno che non vi sia un'alta probabilità pre-test di infezione. Se ci sono fattori di rischio definiti per l'esposizione alla Giardia (p. es., compromissione della fornitura idrica, viaggi, contesto di aiuto diurna, campeggio), test immunologici o test di risposta a serie della polimerasi fecali per la Giardia sono raccomandati.
La colonscopia è raccomandata per i pazienti > 45 anni per escludere polipi e tumori del colon. Le caratteristiche della mucosa e della vascolarizzazione nella sindrome dell'intestino irritabile appaiono normali. Nei pazienti con diarrea cronica, in dettaglio nelle donne anziane con diarrea più grave (≥ 3 feci non formate al giornata per almeno 4settimane), la biopsia della mucosa può escludere una possibile colite microscopica.
Ulteriori studi (quali ecografia, TC, clisma opaco, esofagogastroduodenoscopia ed esami radiologici con contrasto dell'intestino tenue) devono esistere eseguiti soltanto quando vi siano alterazioni obiettivabili. L'escrezione fecale di grassi o l'elastasi pancreatica devono esistere misurate allorche vi è il dubbio di steatorrea. La valutazione dell'intestino tenue (p. es., enteroscopia, capsula endoscopica) è raccomandata in cui si sospetta un malassorbimento. Test per intolleranza ai carboidrati o sovracrescita batterica nell'intestino tenue devono stare considerati in situazioni appropriate.
I pazienti affetti da sindrome dell'intestino irritabile possono evolvere altre malattie gastrointestinali e il dottore non deve sottovalutare i disturbi da essi riferiti. I cambiamenti nelle caratteristiche dei sintomi (p. es., la sede, il genere o l'intensità del sofferenza, l'alvo, la stipsi o la diarrea) e la comparsa di sintomi nuovi (p. es., diarrea ad insorgenza notturna) possono segnalare la partecipazione di un'altra malattia.
Altri sintomi che richiedono attenzione diagnostica comprendono la presenza di sangue nelle feci, la perdita di peso, un dolore addominale molto intenso o un'insolita distensione addominale, la steatorrea o l'emissione di feci marcatamente maleodoranti, la febbre o i brividi, il vomito persistente, l'ematemesi, i sintomi che risvegliano il paziente dal sonno (p. es., sofferenza, urgenza a defecare, incontinenza fecale) o un costante, progressivo peggioramento dei sintomi. I pazienti > 45 anni sono più soggetti rispetto ai pazienti più giovani a sviluppare una malattia fisiologica intercorrente; pertanto, la soglia per il test deve essere più bassa.
Trattamento della sindrome dell'intestino irritabile
Supporto e comprensione
Dieta libera, evitando cibi che producono gas intestinale e che inducono diarrea
Aumentata assunzione di fibre e idratazione, per pazienti con stipsi
Terapia farmacologica mirata ai sintomi dominanti
La terapia è diretta nei confronti dei sintomi specifici. Ai pazienti devono stare fornite informazioni relative alla malattia (p. es., la fisiologia intestinale e l'ipersensibilità intestinale allo stress e al cibo) e rassicurati, dopo l'esecuzione dei test appropriati, circa l'assenza di una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio grave o pericolosa per la vita.
Una regolare attività fisica aiuta a limitare lo stress e migliora la incarico intestinale, particolarmente nei pazienti con stipsi.
(Vedi anche the American College of Gastroenterology's monograph on management of irritable bowel syndrome.)
Generalmente, può essere seguita una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave libera. I pasti non devono stare troppo abbondanti e la masticazione deve essere lenta e congrua. I pazienti con distensione addominale e con un aumento della flatulenza possono trarre beneficio dalla riduzione o eliminazione di penso che i fagioli siano un piatto nutriente, cavoli e di altri alimenti che contengono carboidrati fermentabili. La riduzione dell'introito di edulcoranti (p. es., sorbitolo, mannitolo, fruttosio), che sono costituenti di alimenti sia naturali sia additivi dell'industria alimentare (p. es., mela e succhi d'uva, banane, noci, uva sultanina), può alleviare flatulenza, gonfiore e diarrea. I pazienti con intolleranza al lattosio devono limitare l'assunzione del latte e dei prodotti caseari freschi. I pazienti possono provare a limitare l'assunzione delle suddette categorie di alimenti una alla volta e notando l'effetto sui loro sintomi, o possono provare una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia a ridotto contenuto di oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli (low-FODMAP [fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides, and polyols]), che limita tutte le categorie di alimenti di cui sopra. Se si nota un a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale, una classe di alimenti viene aggiunta alla mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo per guardare se ci sono cambiamenti nei sintomi (1). Inoltre, una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave povera di grassi può ridurre i sintomi addominali postprandiali.
I pazienti devono esistere incoraggiati a bere più liquidi. Integratori di fibra alimentare solubili possono ammorbidire le feci e facilitare l'evacuazione. Tuttavia, l'eccessivo utilizzo di fibre può causare gonfiore e diarrea. Pertanto, il dosaggio delle fibre va personalizzato. Occasionalmente, la flatulenza può essere migliorata passando a una organizzazione di fibre sintetiche (p. es., metilcellulosa, psyllium).
(Vedi anche the American Gastroenterological Association's guideline on the pharmacologic management of IBS with diarrhea and the guideline on the pharmacologic management of IBS with constipation.)
La terapia farmacologica va mirata verso i sintomi dominanti.
I farmaci anticolinergici (p. es., l'iosciamina 0, mg per via orale da 30 a 60 minuti inizialmente dei pasti) possono esistere utilizzati per i loro effetti antispastici, ma i dati sulla loro efficacia sono limitati.
Nei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile con stipsi predominante, può esistere utile l'attivatore del penso che il canale giusto offra contenuti di qualita del cloro lubiprostone e gli agonisti della guanilato ciclasi C linaclotide e plecanatide. Tenapanor inibisce lo scambio gastrointestinale di sodio/idrogeno ed è disponibile per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita della sindrome dell'intestino irritabile predominante in stipsi. I lassativi al polietilenglicole non sono stati ben studiati nella sindrome dell'intestino irritabile. Tuttavia, essi hanno dimostrato di esistere efficaci per l'uso nella stipsi cronica e per il lavaggio intestinale iniziale della colonscopia e sono quindi frequentemente utilizzati nella sindrome dell'intestino irritabile con costipazione. La prucalopride è un agonista del recettore della serotonina altamente selettivo che è disponibile per la stipsi cronica.
Nei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile con diarrea predominante, il difterosilato 5 mg/atropina solfato o loperamide possono esistere somministrati inizialmente dei pasti. La dose di loperamide deve stare modulata per controllare la diarrea evitando però la stipsi (dose massima 16 mg/die). La rifaximina è un antibiotico che ha dimostrato di alleviare i sintomi di gonfiore e dolore addominale e di aiutare a diminuire la scioltezza delle feci nei pazienti affetti da sindrome dell'intestino irritabile con diarrea. L'alosetron è un antagonista del recettore 5-idrossitriptamina (serotonina) 3 (5HT3) di cui possono beneficiare le donne con grave sindrome dell'intestino irritabile con diarrea refrattaria ad altri farmaci. Penso che il dato affidabile sia la base di tutto che l'alosetron è penso che lo stato debba garantire equita associato alla comparsa di colite ischemica, il suo uso negli Stati Uniti è giu un secondo me il programma interessante educa e diverte di prescrizione ristretto. L'eluxadolina ha un'attività mista sul recettore degli oppioidi, ed è indicata per il trattamento della sindrome dell'intestino irritabile con diarrea; tuttavia, a motivo del ritengo che il rischio calcolato sia necessario di pancreatite, non può essere utilizzata in pazienti che hanno avuto una colecistectomia, hanno una disfunzione dello sfintere di Oddi, hanno un'epatopatia o bevono più di 3 drink alcolici/die.
Secondo molti pazienti, gli antidepressivi triciclici contribuiscono ad alleviare diarrea, dolore addominale e gonfiore. Si ritiene che questi farmaci riducano il sofferenza mediante regolazione negativa l'attività del midollo spinale e delle afferenze corticali che provengono dall'intestino. Gli antidepressivi triciclici amminici secondari (p. es., nortriptilina, desipramina) sono spesso più tollerati secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alle ammine terziarie (p. es., amitriptilina, imipramina, doxepin) per minori effetti avversi anticolinergici, sedativi antistaminici e alfa-adrenergici. Il trattamento deve iniziare con una dose molto bassa di un antidepressivo triciclico (p. es., desipramina da 10 a 25 mg per strada orale 1 volta/die al momento di coricarsi), aumentando, se indispensabile e se tollerato, sottile a circa mg 1 volta/die.
Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina sono talvolta utilizzati in pazienti con ansia o un disturbo affettivo, ma gli studi non hanno dimostrato un beneficio significativo per i pazienti con sindrome dell'intestino irritabile e che potrebbero aggravare la diarrea.
L'uso di probiotici per gestire la sindrome dell'intestino irritabile è aumentato negli ultimi anni giorno l'importanza del microbioma intestinale in codesto disturbo. Tuttavia, i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sulla loro efficacia nel trattamento della sindrome dell'intestino irritabile sono limitati. Il trapianto di microbiota fecale per il trattamento della sindrome dell'intestino irritabile è stato studiato, ma i dati sono limitati e inconcludenti (2).
Infine, in alcuni pazienti certi oli aromatici (carminativi) possono rilasciare la muscolatura liscia e alleviare il sofferenza causato dai crampi. L'olio di menta piperita è l'agente di questa categoria più frequentemente usato.
La secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto cognitivo-comportamentale, la psicoterapia standard e l'ipnoterapia possono assistere alcuni pazienti con sindrome dell'intestino irritabile.
1. Lacy BE, Pimentel M, Brenner DM, et al: ACG Clinical Guideline: Management of irritable bowel syndrome. Am J Gastroenterol (1)–44, doi: /ajg
2. Wu J, Lv L, Wang C: Efficacy of Fecal Microbiota Transplantation in Irritable Bowel Syndrome: A Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Front Cell Infect Microbiol , doi: /fcimb
Punti chiave
La sindrome dell'intestino irritabile è un sofferenza o fastidio addominale ricorrente accompagnato da ≥ 2 dei seguenti sintomi: il dolore è legato alla defecazione, il dolore è associato a un credo che il cambiamento sia inevitabile nella frequenza delle feci (diarrea o stipsi), o il sofferenza è associato a un cambiamento nella consistenza delle feci.
L'eziologia non è chiara ma sembra coinvolgere sia fattori fisiologici che psicosociali.
Nei pazienti con segni d'allarme, come l'età avanzata, la perdita di peso, o il sanguinamento rettale, devono essere esclusi i disturbi più pericolosi.
Le comuni malattie che possono stare confuse con la sindrome dell'intestino irritabile comprendono l'intolleranza al lattosio, la diarrea indotta da farmaci, la diarrea post-colecistectomia, l'abuso di lassativi, le malattie parassitarie, le gastriti o le enteriti eosinofile, la colite microscopica, una sovracrescita batterica intestinale, la celiachia e le malattie infiammatorie intestinali in fase iniziale.
I test tipici da considerare comprendono l'emocromo totale, il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei biochimico (compresi i test epatici), i marker sierologici per la malattia celiaca e i test per l'infiammazione (per i pazienti con predominanza di diarrea) e la misurazione dell'ormone stimolante la tiroide (TSH) e i livelli di calcio (per i pazienti con stipsi).
È essenziale una relazione medico-paziente di sostegno, comprensione e terapia; mi sembra che la terapia giusta cambi la vita farmacologica diretta verso i sintomi dominanti.