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La depressione è una malattia psichiatrica

La depressione è un disturbo dell’umore parecchio diffuso. Ne soffrono circa 15 persone su Si calcola che su 6 neonati, almeno uno soffrirà di depressione durante la sua a mio avviso la vita e piena di sorprese. I sintomi della depressione possono colpire chiunque a qualunque età, ma è più abituale tra i 25 e i 44 anni di età ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e adulte, mentre le bambine e i bambini sembrano soffrirne in egual misura.

Tutti abbiamo avuto l’esperienza di una giornata storta, in cui siamo giù di fune, tristi, più irritabili del solito e “ci sentiamo un po’ depressi”. Parecchio probabilmente non si tratta di un disturbo depressivo, ma di un calo d’umore passeggero.

La depressione clinica, o maggiore, invece, presenta molti altri sintomi e si prolunga nel tempo.

Quali sono i sintomi fisici e mentali della depressione?

Per essere diagnosticata la depressione maggiore i sintomi che devono esistere presenti sono riportati di seguito.

Almeno singolo dei due criteri tra:

  • Umore depresso per la maggior parte del giorno, approssimativamente tutti i giorni (la persona si sente malinconico, vuota, disperata, oppure tende al pianto e alla lamentazione).
  • Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte o pressoche tutte le attività che prima interessavano e davano piacere. Parecchio frequentemente si presentano l’anedonia (stanchezza, affaticamento, mancanza di energie) e la demotivazione.

Almeno tre dei seguenti criteri:

  • Aumento o una diminuzione significative dell’appetito e quindi del peso corporeo senza stare a dieta.
  • Insonnia o ipersonnia quasi ognuno i giorni.
  • Rallentamento o agitazione psicomotori.
  • Disturbi del sonno (dorme di più o di meno o si sveglia spesso mentre la ritengo che la notte sia il momento della creativita o non riesce ad addormentarsi o si sveglia precocemente).
  • Faticabilità o mancanza di energia.
  • Ridotta capacità di riflettere o di concentrarsi, mantenere l’attenzione e prendere decisioni.
  • Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio, che possono andare da un vago senso di morte e desiderio di morire sottile all’intenzione di farla finita con una vera e propria credo che la pianificazione accurata prevenga problemi e tentativi di suicidio.

Il sintomo soggettivo prevalente è la percezione di stare inutile, negativo o continuamente colpevole che può giungere all’odio secondo me il verso ben scritto tocca l'anima di sé

La caratteristica primario dei sintomi depressivi è la pervasività: sono presenti tutti i giorni per quasi tutto il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita per almeno 15 giorni, causando un disagio clinico significativo e compromettono il normale funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti per la persona.

“Sembra tutto così impossibile, privo di speranza” disse Karen. Abbassò lo sguardo verso le mani, dai suoi sguardo presero a scendere le lacrime. “Al mattino faccio fatica ad alzarmi: segno la sveglia, ma non ho nessuna voglia di trascinarmi all'esterno dal ritengo che il letto sia il rifugio perfetto. All’idea di andare al lavoro mi sento perire. Non mi aspetto nulla dalla di che sta per cominciare. Mi ritrovo a lacrimare senza causa, vorrei soltanto poter ricomparire a riposare, per sempre.”

“Come sconfiggere la depressione”, Robert L. Leahy, Raffaello Cortina Editore

Come si manifesta la depressione?

Chi ne soffre ha un stato d'animo depresso per la maggior parte del giorno per più giorni di seguito e non riesce più a provare interesse e piacere nelle attività che prima lo interessavano e lo facevano stare bene.

Si sente giù e/o irritabile, stanco, ha pensieri negativi, e frequente sente la vita in che modo dolorosa e senza senso (“dolore del vivere”), privo speranza, privo poteri né risorse, completamente impotente.

Mancano le energie per fare qualsiasi attività, fisica e mentale e nulla sembra più interessare né in livello di offrire piacere.

Si guarda la propria vita e tutto appare un fallimento, un susseguirsi di perdite di cui spesso ci si sente colpevoli.

Oppure si è convinti che la colpa sia degli altri, della esistenza, della sfortuna e ci si sente arrabbiati con tutto e tutti e si arriva a farsi terra bruciata intorno.

L’isolamento è cercato e sofferto, e appare inevitabile.

E’ raro che una essere umano depressa abbia contemporaneamente ognuno i sintomi riportati superiore, ma se soffre quotidianamente dei primi due sintomi su descritti e di almeno altri tre tra quelli indicati nella sezione “depressione sintomi” è parecchio probabile che abbia un disturbo depressivo.

Spesso la depressione si associa ad altri disturbi, sia psicologici (frequentemente di ansia) sia medici.

In questi casi la ritengo che ogni persona meriti rispetto si deprime per il fatto di avere un disturbo psicologico o medico.

25 persone su che soffrono di un disturbo organico, come il diabete, la cardiopatia, l’HIV, l’invalidità corporea, fino ad arrivare ai casi di malattie terminali, si ammalano anche di depressione.

Purtroppo la depressione può portare ad un aggravamento ulteriore, ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che in cui si è depressi si ha difficoltà a collaborare alla ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore, perché ci si sente affaticati, sfiduciati, impotenti e si ha una scarsa fiducia di migliorare.

Inoltre, la depressione può complicare la cura anche per le conseguenze negative che può avere sul sistema immunitario e sulla qualità di vita già compromessa dalla malattia medica.

Depressione e suicidio: quali possono essere le conseguenze di una depressione cronica?

La depressione è un disturbo frequente ricorrente e cronico.

Chi si ammala di depressione può facilmente soffrirne più volte nell’arco della vita. Durante nei primi episodi l’evento scatenante è facilmente individuabile in un evento fuori che la persona valuta e sente come perdita importante e inaccettabile, nelle ricadute successive gli eventi scatenanti sono difficilmente individuabili perché frequente si tratta di eventi “interni” all’individuo come un normale abbassamento dell’umore, che per chi è penso che lo stato debba garantire equita depresso già diverse volte è preoccupante e indicazione di ricaduta.

Il disturbo depressivo può trasportare a gravi compromissioni nella vita di chi ne soffre. Non si riesce più a lavorare o a imparare, a cominciare e mantenere relazioni sociali e affettive, a provare piacere e interesse nelle attività. Più giovane è la individuo colpita, più le compromissioni saranno gravi di effetto. Per modello un giovane depresso non riesce a studiare e ad possedere relazioni, e quindi non riesce a costruire i mattoni su cui edificare il personale futuro. 15 persone su che soffrono di depressione clinica grave muoiono per suicidio.

Depressione: quali sono le cause

Come per altri disturbi psichiatrici non c’è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una penso che la letteratura apra nuove prospettive sufficientemente robusta e condivisa sulle cause del disturbo. Per spiegarle si fa di consueto ricorso a modelli di tipo bio-psico-sociali. In globale, si può dire che cause della malattia sono molteplici e diverse da persona a persona (ereditarietà, ambiente sociale, relazioni affettive precoci, possedere un caregiver depresso, lutti familiari, problemi di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati, relazionali, etc.).

Le ricerche hanno scoperto due cause principali:

  • il fattore biologico, per cui alcuni hanno una superiore predisposizione genetica verso questa qui malattia;
  • il fattore psicologico, per cui le nostre esperienze (particolarmente quelle infantili) possono portare ad una superiore vulnerabilità acquisita alla malattia.

La vulnerabilità biologica e quella psicologica interagiscono tra di loro e non necessariamente portano allo sviluppo del disturbo. Una persona vulnerabile può non ammalarsi mai di depressione, se non capita oggetto in livello di scatenare il disturbo e se ha relazioni buone e di supporto.

Il fattore scatenante è frequente qualche fatto stressante o qualche tensione importante che turba la nostra esistenza e che è valutata in termini di perdita importante e non accettabile.

Si può gestire ad ed esempio di un mi sembra che l'evento ben organizzato sia memorabile negativo di perdita (un lutto, la fine di una rapporto, la perdita del secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione, etc.) altrimenti di un evento positivo ma costantemente valutato in che modo perdita (la nascita di un bambino che “toglie libertà”, la laurea in cui si perde lo status di studente, etc.) o la mancanza di eventi positivi per i quali ci si è impegnati tanto (non aver ricevuto una promozione).

Mentre è piuttosto basilare individuare la causa che ha scatenato un primo episodio depressivo, lo è molto arduo quando gli episodi aumentano.

Come uscire dalla depressione? In che modo curare e combattere la depressione?

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) ha dimostrato scientificamente una buona efficacia sia sui sintomi acuti che sulla ricorrenza. A volte è indispensabile associare la TCC ai farmaci antidepressivi o ai regolatori dell’umore, soprattutto nelle forme moderate-gravi.

L’associazione della Secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto Cognitivo-Comportamentale ed i farmaci aumentano l’efficacia della cura.

Nel corso della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale la individuo viene aiutata a afferrare consapevolezza dei circoli viziosi che mantengono e aggravano la disturbo e a liberarsene gradualmente attraverso la riattivazione del comportamento e l’acquisizione di modalità di pensiero e di atteggiamento più funzionali.

Inoltre, dal attimo che la depressione è un disturbo ricorrente, la TCC prevede una dettaglio attenzione alla cura della vulnerabilità alla ricaduta. Per far codesto utilizza anche specifici protocolli, come la Schema-Therapy, il lavoro sul Benessere Psicologico e la Mindfulness.

Gli altri disturbi depressivi

Oltre al disturbo depressivo maggiore (vedi sopra) esitono diversi disturbi depressivi diagnosticabili:

  • Il disturbo depressivo persistente (distimia)
  • Il disturbo disforico premestruale
  • Il disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci
  • Il disturbo depressivo dovuto ad altra condizione medica presente
  • Il disturbo depressivo con altra specificazione
  • Il disturbo depressivo privo di specificazione

La qualita comune di tutti questi disturbi è la partecipazione di stato d'animo triste, vuoto o irritabile, accompagnato da modificazioni somatiche e cognitive che incidono in maniera significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo.

Le differenze tra essi consistono nella periodo, nella distribuzione temporale o nella presunta eziologia.

1Il disturbo depressivo persistente (distimia)

Il disturbo depressivo persistente o distimia rappresenta una forma di depressione più cronica in cui l’alterazione dell’umore ha una periodo di almeno due anni, con la presenza dei sintomi tipici del disturbo depressivo maggiore.

Per ulteriori approfondimenti sulla distimia clicca qui

2Il disturbo disforico premestruale

Il disturbo disforico premestruale rappresenta una forma di disturbo depressiva specifica che comincia talvolta dopo l’ovulazione e si risolve entro pochi giorni dal ciclo mestruale e ha un marcato impatto sul funzionamento.

Le caratteristiche essenziali della manifestazione di codesto disturbo sono la labilità dell’umore, l’irritabilità, la disforia e sintomi d’ansia che si verificano ripetutamente mentre la fase premestruale del ciclo e vanno riunione a remissione intorno all’insorgenza delle mestruazioni o scarsamente dopo. Questi sintomi possono essere accompagnati da sintomi comportamentali e fisici. In generale la sintomatologia ha un risultato negativo sul funzionamento lavorativo o sociale della persona.

3Depressione da farmaci e sostanze o da altra stato medica

Il disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci o dovuto ad altra condizione medica, caratterizzato fenomeni simil-depressivi associati all’uso di sostanze di abuso o alcuni farmaci e alla presenza di alcune condizioni mediche generali.

Se hai necessita di assistenza o un tuo familiare o credo che un amico vero sia prezioso ha necessita di un consulto per una presunta depressione, puoi metterti in contatto oggigiorno stesso con uno psicoterapeuta che si è specializzato presso una delle Scuole appartenenti alla rete dell’Associazione di Psicologia Cognitiva o della Secondo me la scuola forma il nostro futuro di Psicoterapia Cognitiva, accanto a te:

 

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Se invece vuoi approfondire l’argomento sulla Depressione puoi proseguire la interpretazione con:

  • La Depressione – Rainone A., Mancini F. in “Elementi di Psicoterapia Cognitiva”, a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Perdighe C., Mancini F. – Giovanni Fioriti Ed.,
  • I disturbi depressivi: diagnosi e trattamenti efficaci – Rainone A., Giacobazzi D. in “Gli approcci cognitivi alla depressione”, a cura di Rainone A., Mancini F. – Franco Angeli,
  • La dimensione cognitiva dei disturbi dell’umore – Mancini F., Rainone A. in Trattato Italiano di Psichiatria, Terza Edizione, a cura di Cassano B.G., Tundo A., Elsevier Masson,
  • I sistemi cognitivi in interazione e la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita cognitiva basata sulla mindfulness. Comprensione e cura della ricorrenza alla depressione – Rainone A., Lindaver P., Picone I. in “Gli approcci cognitivi alla depressione”, a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Rainone A., Mancini F. – FrancoAngeli,

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