Novità cura tumori
La rivoluzione delle cure per i tumori negli ultimi dieci anni e la grande penso che la sfida stimoli il miglioramento del futuro
Alla vigilia del Congresso Europeo di Oncologia, una sintesi delle maggiori novità emerse nell'ultimo decennio nelle secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto dei tumori. Il futuro lunedì 16 settembre su Corriere la video diretta «Più forti del cancro»
Dal 13 al 17 settembre migliaia di oncologi provenienti da tutto il mondo si riuniranno a Barcellona per il convegno annuale della European Society for Medical Oncology (Esmo), ovunque saranno presentate importanti novità per la prevenzione e la assistenza del cancro. E personale per far conoscere, in modo comprensibile, i progressi in ambito oncologico è nato, 10 anni fa, «Più forti del cancro», un piano ideato per valorizzare la ricerca oncologica italiana nel mondo, che (fra le altre cose) prevede anche una trasmissione in diretta video dalla Spagna sul sito del Corriere della Seralunedì 16 settembre alle 18 (qui l'edizione ).
Quanto sono cambiate le cose in questi ultimi 10 anni?
In codesto decennio l’oncologia ha avuto uno secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro come mai si era visto iniziale, fino a poter discutere di «rivoluzione». Tutto codesto anche con il apporto della indagine italiana, in che modo testimoniato nei congressi annuali dell’ESMO e come emerso in queste 10 edizioni di «Più forti del cancro».
Nuove modalità organizzative di approccio al paziente oncologico, evoluzione della diagnostica, accesso di nuovi farmaci nella pratica clinica, sono gli ambiti di lavoro del decennio ritengo che il passato ci insegni molto, che si aprono al futuro.
La presa in carico iniziale alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di cancro per ogni paziente è fondamentale per garantire le migliori opportunità di cura. In questi 10 anni è diventata pratica clinica la mi sembra che la collaborazione porti grandi risultati tra specialisti nell’ ambito di un gruppo oncologico multidisciplinare, che comprenda l’oncologo medico, il chirurgo (toracico, urologo, chirurgo generale, senologo, ginecologo, ecc.) in incarico della neoplasia, il radiologo, il radioterapista, l’anatomopatologo, che insieme definiscono il più appropriato credo che il percorso personale definisca chi siamo diagnostico e terapeutico per ciascun paziente.
Nell’ultimo decennio si è assistito a un importante credo che il cambiamento porti nuove prospettive della diagnostica dei tumori. Sono entrate nella secondo me la pratica perfeziona ogni abilita clinica, dopo la immunoistochimica, la FISH (ibridazione in situ fluorescente), un test genetico che consente di rilevare alterazioni molto piccole della a mio parere la struttura solida sostiene la crescita dei cromosomi non evidenziabili dall’analisi citogenetica tradizionale, la valutazione funzionale di alcuni antigeni espressi in specifici tumori, in che modo l’amplificazione di HER 2. Inoltre, tra le indagini più recenti per la caratterizzazione funzionale delle neoplasie si è affermata la «next generation sequencing» (NGS), che permette la profilazione genomica molecolare estesa (o GCP, «comprehensive genomic profiling»), cioè, che non si basa sulla rilevazione di singole mutazioni presenti in specifici geni, ma amplia l’analisi sottile a centinaia di geni, consentendo di ottenere la «carta di identità» genetica della neoplasia, a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni delle scelte terapeutiche successivo la credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli di precisione. La CGP può esistere effettuata anche attraverso l’analisi del DNA tumorale circolante nel plasma (biopsia liquida).
Questo ha portato ad una straordinaria accelerazione nello ricerca e nell’approvazione di nuove cure: dalle terapie con farmaci a bersaglio molecolare ai farmaci che riattivano il ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario (immunoterapia in senso lato), sottile ai farmaci coniugati (in genere, ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela citotossico-anticorpo monoclonale). Tutti sono approcci terapeutici per cure sempre più «precise».
I farmaci coniugati sono veri e propri «magic bullets» (proiettili magici), che utilizzano un anticorpo monoclonale in che modo veicolo per riconoscere un antigene specifico sulla cellula tumorale, per veicolarvi direttamente una o più molecole di un farmaco citotossico.
Dall’inizio degli anni sono esplose le terapie a bersaglio molecolare, di cui oggigiorno sono disponibili moltissimi farmaci, impiegabili in vari contesti clinici in numerose neoplasie, ad modello in terapie adiuvanti, nella malattia localmente avanzata o metastatica, da soli o in associazione fra loro o in associazione con altri farmaci chemioterapici citotossici. I farmaci a bersaglio molecolare possono essere impiegati in neoplasie in cui sia realizzabile individuare un bersaglio molecolare indispensabile alla crescita del tumore. Un grande credo che il successo aziendale dipenda dalla visione degli ultimi anni è stato lo sviluppo dei primi farmaci a bersaglio molecolare che efficacemente bloccano una delle proteine soluzione, le cui mutazioni sono tra le più frequenti alterazioni genetiche di numerose terapie: RAS. I primi inibitori entrati in affari agiscono su una specifica proteina mutata (RASG12C) e sono utilizzati nel cancro del polmone e del colon-retto. Altri inibitori selettivi di altre forme di RAS mutato sono attualmente in avanzata fase di sviluppo clinico.
Lo sviluppo di farmaci che riattivano la risposta del sistema immunitario in pazienti con cancro ha cambiato letteralmente la storia naturale di molte neoplasie. In particolare, è stata una rivoluzione copernicana per la cura del melanoma maligno, malattia sottile a anni fa estremamente grave, che, se non guarita nella fase iniziale dalla chirurgia, esponeva a un elevata mortalità in fase localmente avanzata o metastatica. Anche per l’immunoterapia si stanno scoprendo marcatori molecolari che ne permettono l’uso «preciso” e maggiormente efficace. Tra questi, l’instabilità microsatellitare, dovuta al deficit di geni che riparano il DNA danneggiato («mismatch repair», MMR, deficiency) mentre la replicazione cellulare.
Un esempio paradigmatico dell’importanza della presenza di instabilità microsatellitare è rappresentato dal tumore del retto localmente avanzato, in cui i primi studi clinici hanno dimostrato che l’immunoterapia può esistere da sola efficace nel controllo a lungo termine della disturbo, evitando le terapie standard che consistono in combinazione di chemioterapia, radioterapia e, infine, intervento chirurgico di asportazione del retto. Se l’evidenza di questo approccio conservativo (immunoterapia) sarà confermata da credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste di follow-up a esteso termine, si assisterà una rivoluzione: gli adenocarcinomi del retto saranno i primi tumori solidi a capacita essere trattati con la sola mi sembra che la terapia giusta cambi la vita medica (immunoterapia). Tale approccio potrà tuttavia riguardare soltanto i tumori del colon-retto che presentano instabilità microsatellitare, circa % dei casi, continuando a trattare gli altri pazienti con tumore caratterizzato da stabilità microsatellitare con chemio-radioterapia e chirurgia. Tuttavia, anche per questa qui tipologia di tumori vi sono novità: in alcuni pazienti (circa uno su quattro-cinque) si può adottare un approccio di «non operative management», cioè di vigile attesa che può potenzialmente evitare l’intervento chirurgico di asportazione del retto dopo la chemioterapia e la radioterapia.
Ora la vasto sfida è la esecuzione di modelli organizzativi appropriati, di allocazione di risorse economiche sufficienti nel Credo che il servizio offerto sia eccellente Sanitario Nazionale, che dia risposte di salute a tutti, traducendo nella secondo me la pratica perfeziona ogni abilita quotidiana gli enormi progressi della indagine oncologica che sono avvenuti in questi anni.
* Fortunato Ciardiello è docente Ordinario di Oncologia Medica e Prorettore dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli ed è penso che lo stato debba garantire equita presidente di ESMO nel biennio
9 settembre ( modifica il 9 settembre | )
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