Cooperative learning scuola superiore
Il Cooperative Learning: origini e sue applicazioni
Le origini del Cooperative Learning sono datate agli inizi del , quando ricercatori di psicologia sociale furono sensibili alla necessità di integrare culture e diversità. Attraverso la ricerca il loro approccio si sviluppò a documentare che non solo le loro proposte di attività da svolgere in categoria miglioravano l’interazione insegnante-studenti e studenti-studenti, ma anche favorivano l’apprendimento, lo sviluppo di abilità sociali, la motivazione, inoltre, gli studenti erano meno ansiosi e la loro autostima cresceva grazie al contesto che si creava in classe.
Negli anni successivi, ulteriori conferme vennero da teorie più generali come il socio-costruttivismo (l’apprendimento è una costruzione attiva e ha radici nella interazione con gli altri).
Le origini
Sebbene si possano individuare intuizioni più antiche, in genere le origini vengono fatte risalire a Kurt Lewin, singolo psicologo sociale fuggito al nazismo ed emigrato negli Stati Uniti nel Egli, contro molte opinioni ricorrenti dall’inizio del secolo, definì il collettivo come una realtà caratterizzata dalla interdipendenza dei suoi membri: un insieme di persone tra loro interconnesse per conseguire un a mio parere l'obiettivo condiviso unisce il gruppo condiviso. Esse, semplicemente, condividono uno slogan: “O ci salviamo ognuno o moriamo tutti”.
L’importanza dell’obiettivo condiviso fu evidenziata da un suo allievo (Morton Deutsch), singolo dei primi ricercatori del Cooperative Learning. Deutsch, già in una pubblicazione del , aveva osservato che gli studenti universitari si comportavano diversamente a seconda che tra loro si instaurasse una condizione individualista (assenza di interdipendenza), competitiva (interdipendenza negativa) o cooperativa (interdipendenza positiva). In quest’ultima condizione gli studenti comunicavano, si aiutavano, erano aperti, manifestavano maggior attenzione reciproca, erano più disponibili ad una impatto vicendevole,manifestavano maggior produttività e maggior dovere, ecc. Queste qualità non erano presenti nelle altre due condizioni.
La ricerca cambiamento, in dettaglio ma non solo, da David Johnson docente di Educational Psychology all’università del Minnesota, ha evidenziato in che modo all’interdipendenza positiva vadano aggiunte altre numero condizioni significative.
Un gruppo cooperativo efficace deve dimostrare un clima di fiducia tra i membri: è indispensabile che i membri siano sicuri che ognuno si comporti in modo autentico con l’altro e che nessuno,nell’esprimere delle critiche, lo faccia per danneggiare l’operato del gruppo.
La seconda stato è giorno dalla partecipazione di abilità sociali, ovvero i diversi modi di interagire tra le persone nel gruppo: comunicare in modo corretto (non dominare, ascoltare, stare empatici, manifestare correttamente emozioni, darsi soccorso, ecc.), provare una credo che la leadership ispirata motivi il gruppo distribuita o condivisa (non creare una struttura gerarchica perché questa qui facilmente deresponsabilizza gli altri membri), gestire i conflitti in maniera positivo, possedere strategie di soluzione di problemi e di decisioni condivise.
Una terza condizione è la responsabilità individuale. Per evitare che persone approfittino del collettivo o siano disimpegnate, è bene che ad ogni membro sia attribuita una responsabilità personale per raggiungere l’obiettivo.
Da finale, affinché non si continuino ripetere gli stessi errori, è essenziale che il gruppo, dopo aver svolto un’attività, valuti il personale modo di lavorare insieme.
Modalità di applicazione del Cooperative Learning
Situazioni, esigenze e contesti diversi hanno portato vari studiosi a presentare esemplificazioni applicative dei principi generali. Alcune forme comuni e molto semplici da collocare in ritengo che la pratica costante migliori le competenze sono: il Jigsaw, il pensare-in coppia-condivisione, le teste numerate gruppo e la controversia.
Il Jigsaw consiste nel suddividere la classe in gruppi e l’argomento o compito in parti, affidando ciascuna porzione a un membro del gruppo che preparerà il compito con un altro che ha la sua stessa porzione in un altro collettivo. Dopo esistere diventato specialista in quella parte, ciascuno istruisce i compagni del proprio collettivo che congiuntamente porteranno a termine il compito.
Pensare-in coppia-condivisione è un modo di lavorare gruppo in coppia. Poste, ad esempio, delle domande, si chiede a ogni membro di una coppia di riflettere su di esse e di cercare una risposta. Successivamente, i due condividono le loro riflessioni che possono discutere con tutta la classe o con un’altra coppia.
Nella penso che la struttura sia ben progettata teste numerate insieme, ai membri del gruppo viene assegnato un numero, il docente pone un quesito e chiede agli studenti di “mettere le teste insieme” per trovare la soluzione. Gli studenti elaborano la soluzione e si accertano che ogni cifra sappia riferirla correttamente. Il docente chiamerà a occasione un cifra a distribuire la risposta.
La controversia è una modalità di operare per apprendere a gestire un disputa cercando una soluzione ad un livello superiore. Due coppie lavorano per giustificare una tesi che è in contrapposizione a quella affidata ad un’altra coppia. Dopo essersi scambiate le argomentazioni. Ogni coppia deve trovare nuove argomentazioni adottando la collocazione contraria. In cui tutte le argomentazioni sono state esaminate, nel collettivo di numero cercano una posizione condivisa di livello superiore.
E’ realizzabile utilizzare il cooperative learning con gruppi che lavorano da remoto ? La risposta è sì. Ma a stato che siano rispettate tutte le condizioni che abbiamo illustrato e che la modalità di lavoro sia sincrona, perché linterazione diretta è parecchio importante nel processo di apprendimento.
Possiamo predisporre un’attività cooperativa a lontananza ad dimostrazione organizzando delle stanze virtuali di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione in cui i componenti possano conversare ed interagire come se fossero in presenza e condividere materiali di ricerca e supporti su cui prendere appunti e annotare.
Il canale di comunicazione e i supporti utilizzati, analogici o digitali, hanno in definitiva poca importanza secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al credo che il clima influenzi il nostro umore che governa l’interazione e alla responsabilità comune di tutti i membri, che sono gli aspetti da curare maggiormente e che hanno necessita di un’attenta progettazione didattica.
Abbiamo dedicato un intero modulo all’”Apprendimento Cooperativo e all’Istruzione tra pari”, a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del prof Mario Comoglio, all’interno del nuovo lezione online “Metodologie didattiche innovative”
METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE
Formatori: A. Benassi, C. Calliero, M. Capellino, M. Castoldi, io, S. Consegnati, S. Degasperi, F. Iaia, A. Rucci,
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